Ville aperte, anche quest'anno a Castellanza si apriranno le porte di Villa Brambilla
Oltre ad ammirare le sale della dimora storica, oggi sede del Municipio, si potrà visitare un'esposizione dedicata al bicentenario di Napoleone, di cui Cesare Brambilla fu guardia d'onore
Domenica 19 Settembre Castellanza apre le porte di Villa Brambilla, l’attuale sede del Municipio della città, all’interno della prestigiosa manifestazione Ville Aperte in Brianza, il brand che promuove la conoscenza delle bellezze nascoste in Brianza e nell’Altomilanese.
Ville Aperte in Brianza... e a Castellanza
Castellanza, come già negli scorsi anni, rimane il primo comune della provincia di Varese ad aver aderito a questo circuito, che comprende 75 comuni. Dopo il grande successo dello scorso anno, la 19° edizione della prestigiosa manifestazione Ville Aperte in Brianza si presenta con tante novità per coinvolgere sempre più visitatori alla scoperta degli edifici storici del territorio con itinerari affascinanti. Anche quest’anno, Domenica 19 Settembre, le stanze della sede istituzionale del Comune di Castellanza saranno aperte al pubblico con tour guidati a partire dalle ore 10 alle ore 12 e dalle 14.30 alle 17.30 (partenza ogni 60 minuti) – durata della visita 75 minuti. Il costo della visita è di 5 euro.
In occasione del Bicentenario della morte di Napoleone – di cui Cesare Brambilla fu guardia d’onore - il percorso di visita si arricchisce dell’esposizione in una sala di documenti degli archivi comunale e parrocchiale comprovanti le ripercussioni locali della Campagna d’Italia e della caduta dell’Imperatore.
Prenotazione www.villeaperte.info
Accesso consentito ai possessori di green pass, nel rispetto del D.Lgs 105 del 23.7.21.
La storia della villa e dei Brambilla
In occasione delle visite guidate sarà possibile acquistare il libro "I Brambilla, patrizi milanesi - - La storia del casato, la villa di Castellanza e le Memorie delle villeggiature” di Davide Tarlazzi. Il volume illustra la storia del ramo patrizio della famiglia milanese dei Brambilla dal XVII secolo alla sua estinzione avvenuta negli anni Settanta del Novecento. Grazie a fortunati matrimoni con la nobiltà di provincia il casato, che all'epoca di Carlo (1606-1663) aveva ripiegato su Sesto Calende, tornò a risiedere a Milano con Giulio Cesare II (1685-1755), ammesso nel Patriziato cittadino all'alba del terzo decennio del '700.
Nell'Ottocento, con Cesare I (1768-1830), la famiglia si distinse nell';amministrazione della città ambrosiana e della provincia, mentre i nipoti di quest'ultimo parteciparono alla stagione risorgimentale. Uno di essi, Giulio Cesare III (1888-1978), segnò l'apogeo della storia familiare. Intimo amico di Umberto di Savoia fu nominato Gran Cacciatore del Re ed elevato al titolo marchionale.
Con Cesare II (1888-1978), discusso esponente del fascismo agrario in Lomellina e nel Polesine, si chiuse la storia della famiglia. Lungo i secoli i Brambilla promossero una serie di committenze artistiche: oltre al settecentesco palazzo di città poi ridisegnato da Luigi Canonica, la casata volle dotarsi di un'elegante villa edificata a Castellanza da Pietro Pestagalli. Non può poi essere taciuto l'affascinante Ritratto di Paola Roero di Settime Brambilla (1813-1885) realizzato da Giuseppe Molteni. Rivivono, infine, nei ricordi di Giuseppe Gerolamo (1814-1887), qui per la prima volta pubblicati e commentati, le gioie delle villeggiature a Castellanza (VA), Caravaggio (BG) e Sesto Calende (VA).