Il presepe artistico dei detenuti del carcere di Busto Arsizio
Un presepe artistico realizzato all'interno della casa circondariale di Busto Arsizio
I volontari del Gruppo presepi Marnate e i detenuti rendono magico il Natale con la loro opera
L'atmosfera natalizia all'interno della casa circondariale
Il presepe visibile all'esterno della sala colloqui
Fermiamoci a guardare il presepe, entriamo nel vero Natale con i pastori, portando a Gesù Bambino quello che siamo; nella frase di Papa Francesco possiamo racchiudere il progetto nato e cresciuto all’interno del carcere.
Dieci sabati consecutivi, a partire da settembre, hanno permesso al Gruppo presepi Marnate e a sei detenuti della casa circondariale di Busto Arsizio di creare un presepe artistico, sviluppato attraverso un’idea iniziale e costruito con materiale di economia circolare quale polistirolo, poliuretano, carta e gesso.
L’attività, inserita in un progetto più ampio inerente la cura e il sostegno ai detenuti, è nata per volontà di don Davide Maria Riboldi, il cappellano del carcere, il quale già da inizio anno aveva avviato i lavori, grazie anche al suggerimento del Presidente FOM don Stefano Guidi.
Il nostro gruppo ha risposto con entusiasmo all’iniziativa, ci piaceva molto e rappresentava una bellissima sfida – racconta con piacere Fabrizio Triglia, presidente del Gruppo presepi marnatese -; si trattava della prima esperienza pratica, eccezion fatta per delle lezioni frontali realizzate alcuni anni orsono; abbiamo lavorato direttamente nei locali del carcere per dieci sabati consecutivi con un gruppo di sei persone, rimasto tale, senza defezione alcuna, fino al posizionamento dell’ultimo tassello.
Non si è trattato solo di un lavoro a titolo gratuito, ma anche di conoscenza reciproca.
E’ stato molto entusiasmante – conclude Triglia -, con una partecipazione attiva da parte di tutti, e ci ha permesso di conoscere le personalità di ognuno di loro, con i quali si è instaurato un bellissimo rapporto.
Il presepe, inaugurato nel mese di novembre nella cappella del carcere, rimarrà all’ingresso della sala colloqui, in modo che i bambini e i familiari in visita possano vederlo, con la possibilità anche di portarlo in Vaticano – vista la partecipazione al concorso nazionale – nelle mani direttamente del Santo Padre.
Il Gruppo presepi, in ventun anni di attività, ha realizzato numerose manifestazioni, tantissimi corsi e molto altro ancora, che trovano il loro apice nella consueta mostra dei presepi.