Celebrazione

Giorno del Ricordo, cerimonia con gli studenti a Olgiate Olona

L'assessore Rchiusa: "A noi adulti il compito di far dormire tranquilli i nostri bambini, evitando che gli orrori del passato tornino a essere la normalità"

Giorno del Ricordo, cerimonia con gli studenti a Olgiate Olona
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Autorità comunali, labari e stendardi e studenti questa mattina, venerdì 10 febbraio, per la cerimonia in occasione del Giorno del Ricordo di Olgiate Olona.

Olgiate Olona celebra con la scuola il Giorno del Ricordo

Alla cerimonia hanno partecipato studenti delle classi primarie dell'Istituto Ferrini, che hanno omaggiato il ricordo delle vittime con la lettura di proprie composizioni sul tema delle foibe.

Presenti insieme ai rappresentanti dell'Amministrazione (con l'assessore Richiusa a fare le veci del sindaco) anche i presidenti delle associazioni d'arma e della Protezione Civile, oltre a Ugo Nicetto (conoscitore della storia dell'esodo giuliano-dalmata) e Walter Mason (presidente dell'Anpi) che hanno parlato, il primo, della conformazione delle foibe e della gravità della tragedia, il secondo della attualità della violenza, auspicando entrambi che la guerra e la crudeltà umana possano essere sostituite al più presto da una convivenza non bellicosa.

Il discorso dell'assessore

Di seguito invece il discorso dell'assessore Richiusa, che si è rivoto sia ai tanti bambini presenti sia agli adulti:

"Oggi ricordare è drammaticamente più semplice che in passato, poiché davanti ai nostri occhi si stanno riproponendo le tragedie dell’esodo e dell’eccidio, che rendono vivide le memorie delle foibe e delle emigrazioni forzate dalla terra natia da parte di migliaia tra uomini, donne, anziani e bambini.

Nondimeno, proprio per il riproporsi di tali drammi contemporanei, ritengo sia essenziale ricordare a noi stessi, donne e uomini liberi, profondamente radicati in una città, in un paese che sentiamo nostro, quanto siamo fortunati.

Vorrei rivolgermi direttamente a voi, bambini.

Con le vostre maestre – che ringrazio per lo splendido lavoro svolto – avete capito perché oggi noi siamo qui, davanti a questo monumento, ricordando cose accadute ottant’anni fa, quando neppure i vostri nonni erano ancora nati. Siamo qui per ricordare chi non c’è più. Siamo qui per ricordare chi non ha avuto la nostra stessa fortuna. La fortuna di abbracciare ogni sera le persone a cui vogliamo bene; la fortuna di dormire in un letto comodo; la fortuna, pensate, persino di andare a scuola.

Perché quella è una gran fortuna: avere compagni con cui ridere e fare amicizia, avere maestre che vi vogliono bene, avere chi vi insegna – oltre alle tabelline e alla grammatica – a essere gentili ed educati. Quindi mi raccomando: quando tornerete in classe, ringraziate le vostre maestre; quando tornerete a casa, date un abbraccio a chi vi starà aspettando; quando vi metterete al caldo nel vostro letto, dormite sapendo che siete circondati da persone che vi vogliono bene. Perché ricordare serve anche a questo: a capire quanto siamo fortunati.

A noi adulti il compito di farvi dormire tranquilli, evitando che gli orrori del passato tornino a essere la normalità".

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