Appuntamento col libro e con la storia a Venegono
Un libro che ripercorre le vicende di 500 anni fa, quando cinque donne vennero processate dall'Inquisizione perchè ritenute streghe
Sabato 29 ottobre a Venegono Superiore si torna a parlare di streghe e del processo dell'Inquisizione che avvenne in paese oltre 500 anni fa, col libro "Elisabetta degli Oleari, strega".
Venegono, appuntamento col libro e la storia
L'evento si terrà alle 18.30 in biblioteca civica. Sarà presentato il libro "Elisabetta degli Oleari, strega", di Chiara Zangarini. Un libro che racconta e ripercorre i fatti avvenuti nel 1520, quando sulla porta della chiesetta di Santa Maria venne affisso un manifesto che dava tre giorni ai venegonesi per denunciare gli "eretici" di cui erano giunta notizie agli uffici di Milano.
Una storia vera, documentata, che da diversi anni il Comune in collaborazione con le associazioni del paese ha deciso di far riscoprire: dagli spettacoli teatrali di Luogo Eventuale agli eventi inseriti nel ciclo di iniziative per la promozione del Fondo Sclavi, fino alla creazione con il Parco Pineta di un sentiero tematico all'interno del Pianbosco.
La sinossi del libro
Di seguito la sinossi del libro, come ripotata dal sito dell'editore (Macchione):
La mattina di venerdì 20 marzo 1520, alla porta della chiesa di santa Maria di Venegono Superiore, viene affisso l’Avviso Generale dell’inquisitore, frate Battista da Pavia. Gli abitanti hanno tre giorni per denunciare “gli eretici”, cioè le streghe. Pena la scomunica e la perdita dei beni. Ci sarà indulgenza e perdono per tutti, solo se collaboreranno.
Poche ore dopo si presentano al castello tre uomini. Sotto giuramento, depongono che Margherita e Caterina dei Fornasari, Maddalena del Merlo, Elisabetta degli Oleari e Tognina del Cilla sono streghe, malefiche e donne di malaffare.
Sono giorni terribili. In paese si scatena la caccia alle streghe e ha inizio il processo.
Sullo sfondo la guerra tra Francia e Impero per il possesso del Ducato di Milano, quando soldataglie e mercenari senza scrupoli depredavano le campagne, stupravano, assassinavano.
Anche le più potenti famiglie della zona, che si contendevano da sempre il potere su quelle terre, i Castiglioni alleati dei francesi e dei Visconti, i Pusterla degli imperiali e degli Sforza, sono impegnate in un feroce scontro.
Ossessione collettiva, misoginia, solitudini, dipendenze. Tutto può accadere quando la violenza, la miseria, l’ignoranza e una vita condotta più da bestie che da uomini scatenano la lotta per la sopravvivenza.
L’autrice scava tra le righe del processo e ricostruisce storie di donne “sopravvissute” ma non domate, violentate ma non uccise, così affamate di amore, di sprazzi di felicità e desiderio di riscatto da ritrovarsi senza remore e da non accorgersi di scivolare un po’ alla volta in un baratro senza fondo.