Saronno rugby: dirigenza e famiglie chiedono un campo dove allenarsi
La Dirigenza, lo staff tecnico e una delegazione delle famiglie dell’Unione Sportiva Saronno Rugby hanno richiesto un incontro urgente con l’Amministrazione comunale
Protesta unitaria da parte dei dirigente, staff e famiglie del Saronno rugby che chiedono all'Amministrazione comunale di poter aver un campo su cui allenarsi.
Il docu-film è stato realizzato da Riccardo Banfi, autore di una decina di cortometraggi pluripremiati, a cura della casa di produzione About a Film.
Saronno rugby: protesta per chiedere un campo su cui allenarsi
La Dirigenza, lo staff tecnico e una delegazione delle famiglie dell’Unione Sportiva Saronno Rugby hanno richiesto un incontro urgente con l’Amministrazione comunale di Saronno per chiedere certezze sul campo dove poter svolgere in maniera dignitosa e continuativa le proprie attività sportive.
Nel corso dell’incontro è stata consegnata alle autorità una lettera, sottoscritta da più di 100 genitori stanchi di veder negato il diritto allo sport dei propri figli: più di 80 atleti dai 4 ai 13 anni.
Il commento del presidente Monteleone
Raffaele Monteleone, Presidente del Saronno Rugby ha commentato:
“Da diverso tempo stiamo cercando con il supporto e la collaborazione dell’Amministrazione di trovare una sistemazione definitiva per la nostra attività sportiva, non abbiamo un campo da gioco omologato e fatichiamo anche nell’avere la possibilità di allenarci con continuità, viste le continue sospensioni nell’utilizzo dello Stadio Colombo-Gianetti. Questa condizione di incertezza sta mettendo a dura prova le famiglie, i nostri giovani tesserati e noi come Dirigenti. Spero che presto questa situazione di stallo si sblocchi, Saronno deve avere un campo da rugby.”
La lettera inviata all'amministrazione
All’attenzione del Sindaco
e degli Assessori allo Sport e ai Lavori pubblici
Gentilissimi,
Sono passati 7 anni dall’inizio delle attività del Saronno Rugby, da quando i nostri piccoli bambini hanno iniziato a prendere in mano quella stana palla ovale all’oratorio Regina Pacis, strana non solo nella forma ma anche dai rimbalzi imprevedibili.
7 anni di gioie, amicizie e tanto divertimento, in cui la famiglia del Saronno rugby si è progressivamente allargata. 7 anni di innegabili difficoltà, che di anno in anno si sono fatte sempre più pesanti.
“La vita è come una palla da rugby, che rimbalza in maniera imperfetta, imprevedibile. Devi faticare per afferrarla”. E permetteteci di dirvi che i nostri ragazzi - ormai più di 80 tra le diverse categorie - questo lo sanno bene.
A più di 7 anni dall’inizio delle nostre attività non hanno ancora una casa dove poter svolgere i loro allenamenti. I nostri ragazzi la sognano questa casa: un luogo dove poter crescere e ritrovarsi, un luogo di incontro e scambio aperta a tutta la comunità. Ma cosa più grave, ad oggi, non hanno neanche la certezza di un campo su cui allenarsi serenamente.
L’avvio di questa stagione è stato a dir poco travagliato per via degli interventi prima di diserbo e poi di trasemina del campo dello stadio cittadino. Oltre a questo il mercoledì sera siamo costretti ad utilizzare il campo dell’oratorio del Santuario o, peggio ancora, il pratone del Parco del Lura senza avere la disponibilità delle docce. Una condizione insostenibile che richiede sacrifici a tutta la nostra comunità sportiva, costituita da minori di età compresa tra i 4 e i 13 anni. Crediamo che nessuna altra società sportiva avrebbe accettato simili condizioni.
Come famiglie abbiamo aderito al progetto del Saronno Rugby con grande entusiasmo. Desideriamo che i nostri bambini si avvicinino al mondo del rugby inizialmente per puro divertimento, per poi farne una scelta consapevole attraverso la condivisione dei valori di questo nobile sport. Parliamo di valori determinanti nella formazione personale di ciascuno dei nostri bambini e ragazzi, fondamentali per costruire una solida comunità di giovani capaci di sviluppare l’autostima, la lealtà, l’empatia, consolidare le loro sicurezze e riuscire a districarsi nella vita.
Per fare tutto ciò abbiamo, però, bisogno della vostra collaborazione per garantire il diritto al gioco dei nostri ragazzi. Un diritto che passa attraverso la garanzia di spazi adeguati e continuità negli allenamenti. Stiamo parlando di 6 ore alla settimana e non possiamo credere che la Città di Saronno e i suoi Amministratori non siano in grado di trovare soluzioni a questo problema.
Chiediamo dunque nel concreto:
1. una data certa per il rientro allo Stadio Colombo-Gianetti;
2. un campo attrezzato nel periodo di sospensione (con utilizzo di spogliatoi e docce calde);
3. al rientro nello stadio un deposito per il materiale tecnico ad uso esclusivo;
4. uno spazio per fare le riunioni allo stadio;
5. le chiavi del baretto;
6. un impegno sottoscritto formalmente per “il campo B” (a misura di rugby… coi pali) con tempi di avvio/conclusione dei lavori certi.Noi famiglie attraverso la società siamo disponibili al dialogo e al confronto, certi che comunque potrete dare pronta attuazione alle nostre richieste. I nostri piccoli atleti non possono aspettare oltre …
Grazie!
Le famiglie del Saronno Rugby