Tradate

La Stella di bronzo del CONI al papà della Lezard

Non solo fondatore della prima palestra di arrampicata sportiva della Provincia (e di diverse altre), ma anche tra i nomi che hanno portato la disciplina ad essere la realtà che è oggi

La Stella di bronzo del CONI al papà della Lezard
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Importante riconoscimento per il fondatore della Lezard di Tradate Gianfranco Ranzato: la stella di bronzo del CONI, per l'impegno nell'educazione, nella formazione e nella diffusione dell'arrampicata sportiva.

30 anni di arrampicata sportiva: premio CONI al papà della Lezard

Non solo il papà della Lezard, la prima palestra di arrampicata sportiva della provincia e di altre società del territorio, ma anche di un modo di educare e formare le giovani e giovanissime generazioni a quella disciplina. La Stella di bronzo del Coni al merito sportivo consegnata a inizio dicembre a Gianfranco Ranzato è ben più di un riconoscimento a una carriera da educatore, allenatore e formatore lunga 35 anni.

Anni in cui quello sport, visto all’epoca solo come una "parte" dell’alpinismo, si è evoluto ed è cresciuto trovando e creandosi un suo spazio fino ad arrivare alle Olimpiadi e a contare in Italia oltre 65mila tesserati alla Fasi e oltre il milione di praticanti.

"Sembra passato pochissimo, invece sono già 35 anni - spiega Ranzato - Ricordo i primi tempi, quando mi trovavo con Andrea Mellano (primo presidente Fasi, ndr) ed Emanuele Cassarà a Torino per organizzare le prime competizioni su falesie naturali. L’arrampicata sportiva non esisteva come la intendiamo oggi".

Una palestra quando si arrampicava solo in falesia

Agli albori, infatti, l’arrampicata indoor non era che la "replica" delle falesie, a partire dalle prese che erano spesso rocce modellate e posizionate sulle pareti in legno. Da quelle si passò poi alle prese in legno, più sagomate, fino all’arrivo delle moderne resine con forme sempre meno aggressive per le strutture ossee e tendinee.

Vie e blocchi, poi, sono diventati sempre più tecnici e dinamici, fino ad abbandonare completamente ogni parvenza di «naturalità», ma permettendo agli atleti di allenarsi e spingersi al limite riducendo e di molto il rischio infortuni.

"La palestra - ricorda - era nata nel 1987 perchè il CAI di Tradate aveva bisogno di un posto dove allenarsi e insegnare le tecniche e i movimenti dell’alpinismo tutto l’anno, indipendentemente dalla stagione e dalle condizioni meteo".

Costruire uno sport: il valore dell'educazione

Insegnare: questa l’attività che ha accompagnato la vita di Ranzato, maestro di ginnastica alle medie e oggi (anche) docente formatore nazionale per la Fasi. Sua è la firma del primo testo sullo sviluppo delle capacità e abilità motorie nell’arrampicata, la "guida" su come allenare i giovani atleti.

"L’arrampicata sportiva stava nascendo come risposta a un bisogno degli adulti - continua - ma l’obiettivo doveva essere lavorare coi giovani, formarli e farli crescere fino all’agonismo. Non c’era, come invece c’è oggi, il concetto dell’iniziare da piccoli: non se ne parlava fino ai 16 anni. Nè esisteva un modo di allenare adatto a dei bambini e dei ragazzi in piena fase di sviluppo. In Lezard abbiamo sperimentato per primi un altro approccio, col primo gruppo giovanile inaugurato con mia figlia e i suoi compagni di classe. Un esempio - ricorda - che ho portato al Coni nazionale e al Ministero e poi nelle scuole di tutto il territorio".

E che è diventato la regola, permettendo all’arrampicata italiana di macinare sempre più iscritti e portarli fino ai gradini più alti dei podi mondiali.

"Ne abbiamo avuti un po’ anche in Lezard - sottolinea - Lucas Preti, Lucio Giudici, Flavio Crespi, tutti arrivati a podi mondiali. E anche Simone Moro è stato nostro tesserato per tanto tempo".

Sguardo al futuro

Una storia che continua nella palestra sotto l’oratorio di Abbiate, oggi guidata da una nuova generazione di dirigenti capitanata da Andrea Lunardi e forte di 700 tesserati.

"E’ grazie a tutti loro - conclude Ranzato - a mia moglie Daniela che mi affianca nella vita e mi ha affiancato in Lezard, e a chi agli inizi di tutto ha avuto fiducia nei miei sogni che è arrivata questa medaglia. Non è solo mia".

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