Tradate

La Lezard cambia casa: la storia dell'arrampicata si sposta a Mozzate

Lavori in corso nella nuova palestra dove da settembre si aprirà un nuovo capitolo per l'associazione sportiva nata e cresciuta sotto l'oratorio di Abbiate

La Lezard cambia casa: la storia dell'arrampicata si sposta a Mozzate
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Una nuova sede e nuovo capitolo di una storia lunga 37 anni per la Lezard di Tradate, la prima palestra di arrampicata della Lombardia e una delle prime in Italia.

Le lucertole della Lezard cambiano casa

Nuova sede e anche un sogno che si avvera, quel desiderio di diventare grandi (letteralmente) inseguito per tanti anni: la Lezard, prima palestra di arrampicata della Lombardia e seconda in Italia lascia la sua grotta al piano sotterraneo dell’oratorio di Abbiate.

Direzione nuova casa, a Mozzate. Una casa molto più grande, di circa 1300 metri quadrati, più del triplo della storica climbing house, dove da febbraio si lavora per montare soppalco, impianti e, ovviamente, pareti.

"Diventiamo grandi, ma lo spirito rimane lo stesso"

"Speravamo di farcela per luglio, ma era un’utopia. L’obiettivo realistico è aprire a settembre", fa sapere il presidente della Lezard Andrea Lunardi, che nell’ultima serata nella vecchia sede, commosso, aveva annunciato il trasferimento di fronte a oltre un centinaio di tesserati:

"Queste mura e questo tetto non bastavano più. Diventiamo grandi, ma lo spirito rimane lo stesso".

Un punto di riferimento per generazioni di appassionati

Un addio che come quando si lascia la casa dove si è nati e cresciuti si accompagna naturalmente a un velo di tristezza e nostalgia.

"Fino a una settimana prima dell’ultima apertura, non vedevamo l’ora di trasferirci - racconta il presidente - La nuova palestra è grande, è bellissima e ha tanto potenziale. Poi però, quando ci siamo detti che era l’ultima settimana, che era l’ultimo corso del lunedì, è iniziata a montare la nostalgia. Sono entrato lì nel 2004. Sotto quel tetto ci sono cresciuto, sportivamente e come persona, e ogni angolo è pieno di ricordi, di incontri e di storie".

Come lui tanti, e forse gran parte di chi, in provincia di Varese, pratica o ha praticato arrampicata. Generazioni, «catturate» e cresciute sotto l’ala del fondatore Gianfranco Ranzato, maestro di ginnastica alle scuole a Tradate che nel 1987 rispondendo all’esigenza del CAI di avere un posto dove poter insegnare e allenare le tecniche alpinistiche per tutto l’anno diede inizio a tutto.

L'inizio di tutto

"Qui si faceva ginnastica artistica, poi Gianfranco posizionò la prima parete - racconta Lunardi - Che è rimasta 'in attività' fino all’ultimo giorno. Anno dopo anno, l’arrampicata ha guadagnato spazio, si sono aggiunte nuove pareti anche se all’inizio le si montava alla bisogna. Fino a 10-15 anni fa, le prese erano tutte sulla parete, non le si toglieva e i blocchi si 'inventavano', o li si tramandava da arrampicatore ad arrampicatore. Era diversa la filosofia: si veniva in palestra per allenarsi in vista delle scalate in falesia o sui boulder all’esterno".

Nuovi spazi

Con l’arrivo della "nuova generazione", metà anni 2000, iniziano a cambiare le cose. E pian piano, si fa chiara la necessità si avere più spazio, specialmente dopo l’apertura a Milano di Rockspot, la prima palestra all’interno di un capannone: spazi enormi, orizzontali e verticali.

"L’idea di una palestra più grande e spaziosa credo ci sia sempre stata e l’apertura di Rockspot è stato uno stimolo - racconta Lunardi - Dal 2015, un po’ su spinta del gruppo giovani della Lezard, abbiamo iniziato a guardarci attorno, a Tradate e nei Comuni vicini. Dopo un po’ di anni, finalmente abbiamo trovato questo capannone".

Sport e cultura

"Non vediamo l’ora di finire i lavori e di aprire - conclude Lunardi - A ottobre vorremmo riprendere subito con i corsi giovanili, che quest’anno hanno avuto 180 iscritti fra i 4 e i 18 anni (a fronte di 700 iscritti), e riprendere nella nuova casa quella che è la nostra missione: coltivare la passione per l’arrampicata e diffondere la cultura dell’andare fuori, del rispetto della natura e della parete, concetti che da qualche anno si stanno perdendo perchè l’arrampicata indoor si è allontanata sempre di più da quella su roccia, ma che vanno ripresi, conosciuti e trasmessi".

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