Tradate

Inclusione in "Pima Linea" con Amatori e L'Arca

Si è chiuso il secondo anno del progetto che ha portato bambini e ragazzi con autismo e disabilità intellettiva sul campo dell'Amatori Rugby Tradate

Inclusione in "Pima Linea" con Amatori e L'Arca
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Squadra che vince non si cambia. Lo sanno bene L’Arca Società Cooperativa Sociale e Amatori Tradate Rugby, che giovedì scorso hanno portato a termine la seconda stagione di “Prima Linea”, il progetto di rugby inclusivo che vuole fare avvicinare i bambini e i ragazzi con autismo e disabilità intellettiva alla palla ovale.

L'Amatori Tradate Rugby e L'Arca fanno squadra

Alleati fondamentali della riuscita del progetto, l’immancabile Fondazione Barbara Genovese (che ha generosamente finanziato l’iniziativa sin dalla sua nascita, ndr) e la Federazione Italiana Rugby, che, per la prima volta, ha attenzionato “Prima Linea” con una sovvenzione ad hoc.

progetto prima linea inclusione rugby

"Dimostrato che uno sport inclusivo è possibile"

"Siamo molto emozionati per l’affetto e la vicinanza di realtà così importanti - ha commentato la presidente de L’Arca Marta Caverzasio - perché ci fanno capire che un futuro inclusivo per lo sport non solo è fattibile, ma è anche più vicino di quello che pensiamo e il rugby si presta benissimo a questo scopo. Quest’anno i ragazzi hanno fatto progressi incredibili, per merito dei bravissimi allenatori in campo  e in ambiente multisensoriale (la Tecnica della Neuro e Psicomotricità de L’Arca Valentina Milan e gli allenatori FIR Alessandro Azzimonti e Greta Ferrazzi) e anche per il metodo che stiamo costruendo insieme al Tradate Rugby e ai nostri sostenitori".

Obiettivo: una squadra inclusiva

Ha continuato il presidente del club sportivo Enzo Comunale:

"Con L’Arca e la Fondazione lavoriamo benissimo e ad ogni allenamento scopriamo nuovi aspetti di questo meraviglioso sport. Quest’anno l’interesse attorno a “Prima Linea” è aumentato moltissimo, arrivando a richiamare utenti di tutte le età, dai 6 ai 16 anni, con competenze e abilità molto diverse, ma tutte ugualmente spendibili e migliorabili sul campo da gioco. La nostra ambizione per l’anno prossimo è poter costruire percorsi di vera e propria inclusione, con una squadra mista di ragazzi con e senza disabilità e una squadra propedeutica, con i bimbi più piccoli. - chiosa - Siamo felicissimi del lavoro fatto sino ad oggi: un percorso di crescita continua e di scambi arricchenti, che ha visto come protagonisti lo sport e l’amicizia oltre le barriere".

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