Obbiettivo settembre

Scuola, Lega: "Regole impossibili e a carico dei sindaci, chiediamo un tavolo provinciale"

Le strutture sono insufficienti, i protocolli impossibili da rispettare. Allarme di Poretti: "Costi e responsabilità ricadranno tutti su sindaci e famiglie, Governo assente"

Scuola, Lega: "Regole impossibili e a carico dei sindaci, chiediamo un tavolo provinciale"
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Il responsabile Enti Locali della Lega di Varese Emanuele Poretti annuncia la richiesta di un tavolo provinciale con scuola e Prefettura per programmare le riaperture di settembre.

Scuola, riunione dei sindaci della Lega

Lo sguardo per alcuni è già spostato a settembre, quando (ancora non è chiaro come) si pensa di riaprire le scuole. E oltre alle famiglie, la partita vede in campo i Comuni e quindi i sindaci, che dopo essersi districati tra i protocolli per i centri estivi che partiranno il 15 giugno, hanno ora da risolvere il rebus del ritorno in aula. Per questo, nei giorni scorsi i sindaci leghisti della provincia di Varese si sono riuniti alla ricerca della chiave di volta per la riapertura. Oltre che nei territori, la partita intanto si gioca a Roma dove, ricorda il responsabile Enti Locali del Carroccio Varesino Emanuele Poretti, "la Lega ha cercato, purtroppo senza alcun riscontro da parte del governo, di proporre integrazioni e modifiche al Decreto scuola, che di fatto impone una serie di misure, distanziamenti e regole impossibili da applicare nelle strutture oggi esistenti".

"Tutte le responsabilità sul territorio"

Il "peccato originale" del Decreto Scuola secondo Poretti è l'aver tagliato fuori dalla sua stesura proprio scuole e almeno Comuni. Invece, si "riversa, nel concreto, ogni responsabilità sul territorio; delegando i direttori didattici ed i sindaci alla risoluzione di un TETRIS impossibile da incastrare - rimarca Poretti -  Ingressi scaglionati, prolungamenti di orari, raddoppi di costi per i trasporti degli studenti, mancanza di spazi, sono solo alcuni dei problemi che dovremo affrontare, senza che da Roma sia stato stanziato un solo euro per gli interventi".

Mancanza di spazi, responsabilità gravose e costi in aumento

C'è chi nei giorni scorsi ha ipotizzato anche l'utilizzo di "aule tenda" per far fronte a strutture scolastiche già insufficienti. Una soluzione che, oltre a mostrare ovvi problemi nei mesi invernali, sarebbe poco praticabile anche per altri punti di vista.

"Se da un lato le scuole non possono inventarsi nuovi spazi – prosegue il Responsabile Enti Locali della Lega – dall'altro i Comuni non possono inventarsi adeguamenti alle norme di spazi esterni che devono rispettare le stesse regole di sicurezza delle aule, facendo tra l'altro ricadere la responsabilità e gli oneri economici sui Sindaci che avranno anche la responsabilità civile e penale degli spazi così recuperati. Senza dimenticare che le scuole dell'infanzia avranno necessità di molti più insegnanti che dovranno essere assunti proprio dalle amministrazioni comunali, il cui costo rischia inevitabilmente di ricadere sulle rette delle famiglie".

Trasporti, mensa e ancora costi

"Non meno importante – aggiunge – il problema per il trasporto, soprattutto per gli studenti che devono recarsi a frequentare la scuola secondaria e gli istituti superiori fuori dal proprio paese di residenza, che con le regole del distanziamento vedrà un raddoppio dei costi di cui finora il governo non si è occupato. Ed ancora, il problema delle mense scolastiche. Le alternative al sistema attuale di somministrazione, sempre se applicabili, comporteranno dei costi certamente maggiori degli attuali e che anche in questo caso dovranno essere necessariamente coperti. Per tutto questo, ad oggi, il governo non ha previsto quasi nulla, e gli unici finanziamenti sugli edifici scolastici destinati a  Province e Comuni arrivano da Regione Lombardia".

Tavolo provinciale

Serve quindi una voce unica dal territorio verso lo Stato, e comunque un coordinamento per evitare che ogni sindaco si muova in direzione diversa, creando differenze e disparità come visto anche per i centri estivi:

"La nostra proposta è l'istituzione di un tavolo di coordinamento  provinciale per la scuola (tecnicamente definito Centro Operativo Misto) - conclude Poretti -  richiesta che faremo per iscritto al Prefetto e che dovrà vedere coinvolti oltre agli enti locali, il Provveditorato agli studi, l’agenzia del trasporto pubblico, i direttori didattici; un tavolo che esamini quindi le possibili soluzioni e da collegamento con gli enti superiori. Nei prossimi giorni, quindi, verrà inviata una richiesta scritta in tal senso al Prefetto di Varese dottor Dario Caputo, nonché al Presidente della Provincia dottor Emanuele Antonelli ed al Provveditore agli Studi di Varese, dottor Giuseppe Carcano".

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