Protesta degli studenti, in 400 sotto Palazzo Lombardia
Non solo scioperi della didattica online, a Milano gli studenti hanno manifestato sotto gli uffici della Regione
Oggi più di 400 persone erano sotto al palazzo di Regione Lombardia per manifestare contro la chiusura delle scuole e per richiedere un rientro veramente in sicurezza.
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Protesta degli studenti: "Serve una riforma della scuola"
Durante il presidio c’è stato un flash-mob dell’Unione degli Studenti Milano: “Se non l’avete ricostruita voi, lo faremo noi” recitava lo striscione. L’obiettivo degli studenti è quello di ottenere una riforma della scuola dal basso.
"L’emergenza coronavirus - afferma Ludovico Ottolina, coordinatore dell'UdS Milano - ha dimostrato che la nostra scuola va ricostruita da zero. Le istituzioni sono complici dell’emergenza scolastica che stiamo vivendo da ormai più di 200 giorni: la nostra scuola va ricostruita, non chiusa".
Spazi, tamponi e sicurezza
"Rivendichiamo - denuncia Ludovico Di Muzio dell'UDS Lombardia - gruppi classe più ristretti e più spazi, per garantire assunzioni contro il precariato, qualità didattica e sicurezza sanitaria. Tornare a scuola deve significare garantire la salute di tutta la cittadinanza: ci servono tamponi regolari, tracciamento, sistemi di areazione e purificazione dell'aria, presidi medici e termoscanner. Regione Lombardia deve smetterla di ignorare il diritto allo studio, basti pensare ai 3,5 milioni di tagli di quest'anno".
"Disinteresse e caos programmato da Regione e Governo"
C'è tanta rabbia dopo l'ultimo stop imposto dal Governo e prorogato dalla Regione fino al 24 gennaio, nella speranza che nel frattempo la Lombardia non finisca in zona rossa. In quel caso, il ritorno in classe slitterebbe ancora.
"La Didattica a Distanza - attacca Giovanni Colombo dell’UdS Milano - ha dimostrato che i metodi didattici frontali non funzionano. Basta pensare agli oltre 34mila studenti a rischio abbandono scolastico, alle migliaia di casi di stress, ansie, problemi psicologici. Siamo da troppo vittime del disinteresse e del caos programmato di Regione e Governo".
Serve un vero e proprio investimento nella scuola e a ciò che le sta attorno: dal diritto allo studio fino ai trasporti. "Anche la scuola prima della pandemia non ci andava bene: bisogna anche ripensare la didattica e la valutazione - conclude Giovanni - che si sono dimostrate fallimentari".