Scuola

Legambiente: "L'istituto Antonietti di Iseo dimostra che si può fare scuola in sicurezza"

Un provvedimento che spara ad alzo zero quello della Regione e che non tiene conto, secondo Legambiente, di chi ha messo in campo un modello virtuoso

Legambiente: "L'istituto Antonietti di Iseo dimostra che si può fare scuola in sicurezza"
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A renderlo noto è il presidente del circolo Legambiente  Basso Sebino Dario Balotta: ci sono esempi virtuosi di organizzazione che vanno presi a modello, e non cancellati dall'obbligo della Didattica a Distanza

"Didattica a distanza misura rigida e sbagliata"

Balotta parte dalla considerazione che l’ordinanza della Regione Lombardia, che prevede la didattica a distanza per tutti gli studenti delle scuole superiori lombarde a partire da lunedì prossimo, è sbagliata, trattandosi di un provvedimento rigido che non distingue le diverse realtà degli Istituti superiori lombardi. Molti infatti si sono organizzati con le aziende di trasporto, concordando lo scaglionamento degli orari delle classi e delle attività didattiche al fine di evitare assembramenti in autobus e a scuola.

Il modello dell’Istituto Antonietti di Iseo

É il caso dell’Istituto Antonietti di Iseo (circa 1.600 ragazzi) che ha pianificato gli ingressi, differenziati in tre blocchi. Un terzo degli studenti entra alle 8, un terzo alle 10 e l’altro terzo lavora a distanza da casa con rotazione settimanale. Gli assembramenti in classe e sui bus degli scorsi anni non si stanno verificando grazie all’adozione dei tre turni. Ciò consente che non ci sia nessun affollamento a bordo degli autobus che trasportano gli studenti da Rovato, da Palazzolo sull’Oglio, da Sarnico, da Borgonato, da Chiari, Provaglio d’Iseo e dalla Valle Camonica. A dar manforte ai trasporti pubblici ci sono stati i genitori di Monticelli Brusati che, in 50, hanno noleggiato un torpedone per i loro figli, alleggerendo ulteriormente i carichi sui mezzi di trasporto. L’ordinanza regionale deve valere solo per gli Istituti della Regione che non sono ancora riusciti ad organizzarsi adeguatamente e che non assicurano, a scuola e durante il viaggio casa-scuola, la necessaria sicurezza prevista dai protocolli.

Questo modello – ha dichiarato Balotta –  valorizza e non penalizza il decentramento istituzionale.

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