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Inaugurato l’anno accademico 2023-2024 dell’Università dell’Insubria

Il rettore: "L’ateneo assume un ruolo fondamentale nell’insegnare l’accettazione della diversità".

Inaugurato l’anno accademico 2023-2024 dell’Università dell’Insubria
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La cerimonia si è tenuta stamattina: inclusione la parola chiave.

Inaugurato l'anno accademico

Inclusione, solidarietà e integrazione sono state le parole chiave della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024 dell’Università dell’Insubria, che si è tenuta questa mattina a Como, nell’Aula Magna del Chiostro di Sant’Abbondio e in alcune aule collegate in videoconferenza, oltre che in diretta streaming per tutta la comunità accademica e gli interessati. Cerimoniera la professoressa Barbara Pozzo, che ha guidato il piccolo corteo togato tradizionalmente “chiuso” dal mazziere e dal magnifico rettore Angelo Tagliabue e ha poi introdotto i vari momenti del programma.


È stato Alessandro Fermi, assessore a Università ricerca e innovazione di Regione Lombardia, a portare il saluto del governatore Attilio Fontana: ha definito l’ateneo "un gioiello", ha ricordato "la capacità di integrazione dell’università con il suo territorio di riferimento" e ha lodato il rientro dei cervelli all’Insubria che è stato tema di attualità nei giorni scorsi.

Il sindaco di Como Alessandro Rapinese ha rinnovato il suo entusiasmo per l’ateneo ricordando le tante opere pubbliche che vedono università e Comune in prima linea, come l’Aula Magna di via Castelnuovo e i progetti per via Carso e via Cavallotti: "Ognuno di noi è onorato e orgoglioso di compiere la missione che ci ha dato la nostra Repubblica".

Il sindaco di Varese Davide Galimberti ha voluto sottolineare l’eccellenza grazie alla quale in 25 anni l’ateneo è diventato un punto di riferimento, «una realtà che contribuisce alla crescita economia e sociale del territorio», tanto che nel «percorso di pianificazione di Varese uno dei temi centrali è l’Università, con numero di studenti, servizi, spazi dedicati».

Il consigliere Valerio Perrone ha portato il saluto della Provincia di Como e del suo presidente Fiorenzo Bongiasca e ha ricordato con emozione la figura del professor Giorgio Luraschi, tra i primi docenti dell’ateneo a Como.

Tante le autorità presenti

Tra le autorità presenti: il prefetto di Como Andrea Polichetti e il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, esponenti della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, prorettori delle università lombarde, i consiglieri regionali Marisa Cesana, Sergio Gaddi e Angelo Clemente Orsenigo, il cardinale Oscar Cantoni, il direttore sanitario dell’Asst Lariana Brunella Mazzei, il direttore ammnistrativo di Asst Sette Laghi Ugo Palaoro, il direttore generale dell’ateneo Marco Cavallotti.


In toga i precedenti rettori dell’ateneo Renzo Dionigi e Alberto Coen Porisini, il prorettore vicario Stefano Serra Capizzano e i direttori degli otto dipartimenti dell’Insubria: Giulio Carcano, Mauro Ferrari, Luigina Guasti, Maria Pierro, Michela Prest, Francesca Ruggieri, Nicoletta Sabadini, Luigi Valdatta, nonché il presidente della Scuola di Medicina Alberto Passi.


Tre gli interventi: Marica Stoppani, presidentessa del Consiglio generale degli studenti; Silvia Ceccarelli del personale tecnico-amministrativo e vice presidentessa di Arcadia; Daniele Cassani, direttore generale della Fondazione Università dell’Insubria. "Artisti lombardi nel Medioevo: esportatori di interculturalità" il titolo della lectio magistralis tenuta del professor Saverio Lomartire.

"Insegnare l'accettazione della diversità"

L'intervento del rettore Angelo Tagliabue:

"L’ateneo assume un ruolo fondamentale nell’insegnare l’accettazione della diversità e nel promuovere la convivenza armoniosa tra individui provenienti da diverse culture, sfondi socio-economici e ambienti. Di più: si tratta di imparare il fascino della complessità, la bellezza dell’alterità come valore che ci arricchisce e deve trovarci curiosi e non intimoriti. L’ateneo è più di un luogo di cultura e d’istruzione; è un catalizzatore di cambiamento, un promotore di valori che abbracciano la diversità e incoraggiano la collaborazione. Come comunità accademica, siamo chiamati a fare la differenza, a essere protagonisti nel plasmare un futuro in cui l’integrazione e l’inclusione sono al centro di ogni percorso educativo".


La Rosa Commacina, massima onorificenza dell’Università dell’Insubria ispirata a un fregio marmoreo della cattedrale di Como, è stata conferita a due associazioni: il Banco di Solidarietà di Como, rappresentato dalla presidente Sonia Bianchi, e la Piccola Casa Federico Ozanam con il presidente Enrico Fossati.

Medaglie di Ateneo a 42 professori

Un momento importante della cerimonia è stato dedicato alla consegna delle medaglie di Ateneo ai 42 professori e professoresse divenuti ordinari negli ultimi tre anni.

Presenti in toga: Massimo Agosti, Paolo Bellini, Giuliano Benenti, Roberta Bettinetti, Paola Biavaschi, Carlo Santo Brambilla, Gianluigi Broggini, Nicoletta Cannone, Barbara Carminati, Daniele Cassani, Antonio Di Guardo, Paolo Di Trapani , Marco Donatelli, Giulio Facchetti, Mauro Fasano, Gianmarco Gaspari, Patrizia Gazzola, Brunella Gerla, Giorgio Grasso, Francesco Grossi, Davide Locatelli, Silvia Marino, Adriano Martinoli, Elisa Mastrogiacomo, Giampiero Merati, Gianluca Molla, Alessandro Motto, Alberto Onetti, Chiara Perini, Giuseppe Porro, Tiziana Rubino, Sabrina Sicari, Genciana Terova, Gianluca Tettamanti, Vincenzo Torretta e Massimo Venturini.


Come da tradizione, è stato chiamato ad aprire e chiudere l’inaugurazione l’Insubriae Chorus presieduto dalla professoressa Marina Protasoni e diretto dal maestro Andrea Gottardello: eseguiti l’Inno europeo alla Gioia di Beethoven e il Gaudeamus igitur.

Durante la cerimonia anche momenti musicali con la flautista Cécile Prakken e l’arpista Motoko Tanaka, che hanno proposto quattro brani simbolo dell’integrazione: per l’Europa «Siciliano» di Bach, dalla Sonata per flauto e arpa BWV 1031, per l’Asia «Hamabe no Uta» di Tamezo, per l’Africa «Egyptian Song», per l’America «Oblivion» di Astor Piazzolla.

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