Il Ministro Valditara in visita al Collegio Rotondi di Gorla Minore
"La scuola deve tornare a educare soprattutto in un contesto sociale dove le famiglie faticano a educare nuove generazioni"
Visita a sorpresa del Ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara al Collegio Rotondi di Gorla Minore dove si è rivolto ai docenti e agli studenti presenti.
Il Ministro Valditara in visita al Collegio Rotondi di Gorla Minore
Le parole del rettore Don Andrea Cattaneo durante la visita del Ministro Valditara:
"Sig. Ministro, a nome della comunità scolastica del Rotondi le do il benvenuto, saluto con Lei tutte le autorità civili e militari che hanno avuto condividere con noi questo momento importante per i festeggiamenti del 425esimo di fondazione del Rotondi, in particolare il Sig Prefetto di Varese.
La Sua presenza questa mattina rinsalda rapporto che esiste tra le scuole paritarie e lo Stato e per noi è occasione per fare memoria della medaglia d’oro al Merito conferita dal presidente Saragat quale benemerenza per la scuola, della cultura e l’arte.
Noi siamo la scuola paritaria più antica ad avere una proposta formativa che va dall'infanzia fino al Polo Universitario passando per la scuola primaria, secondaria di primo grado, i licei e l'istituto professionale.
Nella scuola italiana si parla spesso di eccellenza, addirittura si arriva a stilare per le scuole superiori una classifica in base alla media dei voti dell'esito finale dell'esame di Stato.
Ma che cosa intendiamo per eccellenza, chi è l'alunno eccellente?
Noi al Rotondi abbiamo puntato su quella che chiamiamo “l'eccellenza umana” dei valori della vita.
Il rischio è quello di ridurre uno studente a un numero a una valutazione dimenticando che la vera eccellenza è la capacità di relazione umana che l'alunno deve acquisire negli anni della formazione. L'eccellenza è la capacità di vivere in un contesto lavorativo e sociale mutevole che chiede di adattarsi alle esigenze lavorative.
La nostra scuola negli ultimi anni ha avuto un incremento arrivando a triplicare gli scritti proprio perché, accanto a una didattica seria, abbiamo puntato molto su quelle che vengono chiamate le soft Skills altrimenti dette le capacità umane: la capacità di saper comunicare, l’educazione a un pensiero positivamente critico, la leadership, la capacità di lavorare in team, di collaborare, di lavorare sotto stress.
La scuola deve tornare a educare soprattutto in un contesto sociale dove le famiglie faticano a educare nuove generazioni.
Così come viene ricordato nel nostro motto “Erudire et edocere” educare e istruire sono due pilastri fondamentali che hanno bisogno l'uno dell'altro.
Un alunno maleducato anche se formato rimarrà un adulto maleducato e incapace di relazionarsi con i propri pari.
Lei ha ribadito il concetto del merito: affermando “che favorisce il tirar fuori il meglio che ogni studente possiede dentro di sé” “La scuola è al servizio della persona dello studente perché la centralità dello studente è qualche cosa di fondamentale”.
Sono personalmente convinto che bisogna recuperare il concetto del merito non solo nel mondo scolastico ma anche nel mondo lavorativo.
Il diritto allo studio e alla formazione non deve essere confuso con il diritto alla promozione o alla qualifica.
Una scuola inclusiva deve essere capace di accompagnare ogni alunno con le sue caratteristiche, potenzialità e fragilità senza aver paura di proporre percorsi diversificati che prevedano profili in uscita diversificati.
Forse dovremmo avere il coraggio di affermare che continuando a scambiare il diritto allo studio con il “diritto alla promozione” o con il “diritto alla laurea” tra poco la nostra società avrà un grande problema: mancheranno le figure qualificate e professionali e le nostre aziende avranno forti problematiche nel reclutare operai.
Una scuola che è attenta solo a educare al rispetto dei diritti senza ricordare l’importanza dei doveri è fallimentare. Solo chi conosce a fondo i propri doveri potrà essere un omo capace di rivendicare con intelligenza i propri diritti.
Accanto a una scuola del merito è dunque urgente pensare a una scuola valoriale che sappia formare per competenza senza dimenticare tutto l'assetto umano.
Sig. Ministro, quando visita le scuole, gli istituti, sono certo che Le faranno visitare le aule, gli spazi didattici all'avanguardia mostrando con fierezza le loro eccellenze; io questa mattina voglio mostrare le nostre eccellenze che non sono aule, banchi, gli ultimi modelli di device, ma sono le risorse umane: anzitutto i nostri docenti che io non esito a chiamare “educatori”, i nostri collaboratori e infine loro i nostri alunni.
Loro sono il nostro futuro, sono il futuro della nostra società, ogni giorno ci spendiamo con passione per educarli ai valori veri della vita. Valori che hanno fondato la nostra nazione e la nostra Europa. Loro sono la nostra eccellenza e il nostro vanto!
Grazie del suo tempo della sua disponibilità e soprattutto per la sua presenza questa mattina!
Senza togliere importanza tutti gli altri Ministri, Lei ha una grande responsabilità perché Le è stato affidato il compito di pensare, riqualificare e gestire la formazione il futuro di questi giovani. E il futuro di questi giovani è il nostro futuro ed è la nostra libertà.
Abbiamo accolto con grande interesse la Sua proposta del Bonus scuola, proprio perché in Italia è urgente arrivare ad una vera libertà di scelta delle famiglie per l'educazione dei loro figli.
Si dovrebbe pensare a un voucher dato a tutte le famiglie, senza distinzione, che a loro discrezione ritornano allo Stato se iscrivono i loro figli alla scuola statale pubblica o che versano alla scuola paritaria integrando eventualmente la differenza della retta.
Le scuole paritarie non sono le scuole dei ricchi, ma sono frequentate da tanti alunni i cui genitori con fatica e sacrificio si impegnano a sostenere il costo della retta.
Non ci sarà una vera libertà educativa in Italia fintanto che non si supera questo scoglio a volte ideologico. E solo questo passaggio riuscirà a qualificare tutte le scuole.
Grazie ancora per la sua presenza e il suo lavoro!"