Estate 2022, sagre in Lombardia e turismo enogastronomico

Prosegue la torrida ma affollata estate italiana. Nonostante le temperature che non accennano a calare e gli effetti della crisi climatica in corso, la Lombardia e tutte le regioni d’Italia tornano a sorridere, dato che, tra previsioni e report dalle associazioni di settore, si riscontra un flusso turistico decisamente in aumento rispetto agli anni precedenti, con conseguenti benefici per il settore dell’accoglienza.
L’Italia nel mirino dei turisti
Già dala rassegna del successo del Roma Travel Show di Maggio, si era potuto notare un grande interesse nel territorio italiano ai fini turistici, con i quasi 100 buyer stranieri provenienti da ogni angolo del Mondo. Adesso sono i dati sugli afflussi e la spesa effettiva di questo periodo che fanno sorridere gli addetti al turismo di ogni comparto.
Nelle grandi città si concentra un turismo volto al divertimento, alla cultura e allo shopping; proprio come nel celebre film “La Grande Bellezza” di Sorrentino, dove le location per feste private a Roma sul lungoTevere si popolano la notte per party senza tregua ed eventi esclusivi.
Le località marittime di tutta Italia poi stanno vivendo uno dei periodi migliori, tanto da ricordare i numeri pre pandemici. Le principali mete sono le spiagge venete, la riviera romagnola, la Costa degli Etruschi, la Costa Smeralda e il Salento, con numeri discreti provenienti anche dall’Isola d’Elba, dalla costiera Amalfitana e dalla costa settentrionale in Sicilia.
Turismo in Lombardia
In prima linea in Italia per ovvie ragioni il turismo balneare, ma non solo: la Lombardia registra un incremento economico notevole, con oltre 1 miliardo di spesa proveniente da stranieri rispetto ai quasi 288 milioni raccolti nel corso dell’estate dell’anno precedente.
Il territorio lombardo al di fuori delle metropoli offre infatti una delle principali attrazioni in Italia: il suo patrimonio enogastronomico.
Di recente discussione politica infatti è stata la polemica sulle sagre, nata da un appello di Fipe e Uniascom nei confronti di sindaci e amministratori, dove si chiedeva un contributo alla ripresa della ristorazione dopo il lungo periodo di crisi affrontato durante e dopo le restrizioni pandemiche. La richiesta era di interrompere le sagre di Paese, ma che d’altronde rimangono un’attrazione importante per il turismo culinario e che anzi portano effetti positivi come lo svago e un luogo di incontro per i cittadini, oltre che un generale guadagno per gli operatori del territorio.
La Lombardia infatti vanta un tesoro enogastronomico di 34 specialità Dop/Igp riconosciute, 41 vini Dop/Igp e 268 prodotti alimentari tradizionali, capaci di sviluppare le attività di ristoranti e agriturismi. La regione garantisce inoltre una rete di 1700 agriturismi, pronti ad accogliere i tanti turisti alla ricerca dell’unicità del territorio, immerso nella campagna e a diretto contatto con la natura.