Vilipendio Napolitano: Bossi sceglie i Servizi sociali per evitare il carcere

Disse "Non sapevo fosse un terun" durante una festa della Lega in Bergamasca nel 2011.

Vilipendio Napolitano: Bossi sceglie i Servizi sociali per evitare il carcere
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Vilipendio Napolitano: ricordate che, qualche settimana fa, in relazione alla condanna a un anno e 15 giorni di reclusione, la Procura di Brescia aveva emesso un ordine di carcerazione per Umberto Bossi? Al senatùr era stata però concessa una sospensione per decidere se scontare la pena agli arresti domiciliari, se avvalersi della semi-libertà, oppure se optare per l’affidamento in prova ai Servizi sociali.

Vilipendio Napolitano nel 2011

Perché si sia arrivati a questo punto è presto detto: nel 2011, ad Albino, nella Bergamasca, il fondatore della Lega Nord che abita a Gemonio (Va) si scagliò contro l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dal palco della locale festa provinciale del Carroccio.

“Non sapevo fosse un terun”

Napolitano, nomen omen, non sapevo fosse un terun“, la frase incriminata del comizio, poi oggetto di una denuncia da parte di privati cittadini sfociata con una prima condanna del Tribunale di Bergamo nel 2015: 18 mesi di carcere. Un anno dopo, 2016, la riduzione di pena della Corte d’Appello di Brescia: 1 anno e 15 giorni, più il pagamento delle spese legali. E di recente la sentenza della Cassazione, resa esecutiva dalla Procura generale di Brescia.

La richiesta del fondatore del Carroccio

Domenico Mariani, avvocato del fondatore della Lega Nord, depositerà l’istanza sulla misura alternativa oggi, mercoledì 10 ottobre 2018, in giornata a Brescia: l’affidamento in prova ai Servizi sociali gli consentirebbe di proseguire l’attività politica da senatore.

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