Consiglio comunale

Venegono vota per Gaza: “L’Italia ripudia la guerra”

Approvata coi voti della maggioranza la mozione di “Condanna del terrorismo e del massacro delle popolazioni civili e appello per la pace a Gaza e nelle zone di guerra”

Venegono vota per Gaza: “L’Italia ripudia la guerra”

Approvata mercoledì in consiglio comunale a Venegono Inferiore una mozione di “condanna del terrorismo e del massacro delle popolazioni civili e appello per la pace a Gaza e nelle zone di guerra” presentata dalla maggioranza di Venegono Che Vorrei.

Venegono Inferiore, mozione per Gaza

“L’Italia ripudia la guerra”. Dai sabato scorso, 27 settembre, l’incipit dell’articolo 11 della Costituzione sventola sulla facciata del municipio di Venegono Inferiore. Una presa di posizione sulla situazione geopolitica attuale, con un chiaro riferimento al genocidio che si sta consumando in Palestina, ma allo stesso tempo dal valore universale.

Discussione in consiglio

Parole che però hanno portato scompiglio nel consiglio comunale dello scorso mercoledì sera, rendendo la “Condanna del terrorismo e del massacro delle popolazioni civili e appello per la pace a Gaza e nelle zone di guerra”, portata in consiglio dal gruppo Venegono che Vorrei, il punto all’ordine del giorno più dibattuto della serata, approvato con i soli voti della maggioranza.

Non un semplice atto simbolico ma un atto che impegna sindaco e giunta a farsi garanti del messaggio portato dalla carta costituzionale attraverso la promozione di iniziative di sensibilizzazione sulla pace, sulla difesa dei diritti umani e sul ripudio della guerra.

“Davanti a ciò che sta succedendo oggi nel mondo, ed in particolare a Gaza, non si può restare indifferenti – ha chiarito la capogruppo di maggioranza Maria Chiara Cremona – Come gruppo ci siamo interrogati su quanto potevamo fare in una situazione che appare sempre più drammatica e ingiustificabile. L’uccisione di civili, tra cui migliaia di bambini, ci chiama in causa. Siamo consapevoli che si tratta di una situazione complessa e anche all’interno del nostro, che è un gruppo civico, convivono sensibilità diverse, ma le parole della Costituzione sono un faro comune e ribadiscono un valore che dovrebbe mettere d’accordo tutti. Per noi è fondamentale, come amministratori pubblici, dare un segnale e promuovere la cultura della pace”.

“Nessuna parola su Charlie Kirk”

“E’ mancata la concertazione: la proposta è arrivata all’ultimo e come sempre non è stata interpellata la minoranza”, ha ribattuto dai banchi dell’opposizione Luisa Cremona, astenendosi dall’approvazione e spostando il discorso lontano dalla situazione in Medio Oriente:

“Si parla di stop alla violenza ma in questo consiglio non ho sentito una sola parola su Charlie Kirk. E poi ci sono tante altre guerre nel mondo di cui non parla mai nessuno”.

“Come minoranza esprimiamo il nostro disaccordo non tanto sul contenuto della proposta, ma sulla forma – ha cercato di mediare Antonella Cicognani – Il discorso è simile a quello sorto la primavera scorsa davanti alla proposta di realizzare una panchina per l’Europa: invece di pensare a slogan bisognerebbe mettere in pratica azioni più concrete di sensibilizzazione”.

“Abbiamo il dovere di stare dalla parte dei diritti umani”

Il botta e risposta che ne è scaturito ha impegnato per quasi mezz’ora i due lati del consiglio, ma la chiusura definitiva al discorso l’ha data l’assessore Matteo Abbatini, riportando l’attenzione di tutti sul nodo della questione.

“Generalizzare il discorso vuol dire voltare gli occhi da un’altra parte. Ci troviamo davanti ad una situazione politicamente ingiustificabile, umanamente insostenibile. Le parole della costituzione dovrebbero essere una base comune. Forma o non forma, cerchiamo di guardare alla sostanza. Come amministratori abbiamo il dovere di stare dalla parte dei diritti umani”.