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Tradate, Cavalotti: "La cerimonia del 4 novembre si chiuda col ricordo di tutti i Caduti"

L'ex sindaco chiede che domani, al termine delle cerimonie al Sacrario, sia ripristinato il saluto anche ai partigiani lì sepolti in segno di pace e fratellanza

Tradate, Cavalotti: "La cerimonia del 4 novembre si chiuda col ricordo di tutti i Caduti"
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Domani, domenica 5 novembre, anche a Tradate si celebrerà la Festa delle Forze Armate e dell'Unità Nazionale, che quest'anno si "intreccerà" agli eventi per l'80esimo anniversario della fondazione della Scuola Paracadutisti.

Tradate si prepara alla Festa delle Forze Armate

Messa in chiesa ad Abbiate alle 8; alle 9, deposizione di una corona al Monumento ai Caduti in piazza Unità d'Italia; alle 9.30 ritrovo in stazione a Tradate e corteo verso piazza Mazzini per la deposizione, alle 10, di un'altra corona al Monumento ai Caduti di fronte al palazzo comunale; alle 10.30, ritrovo al Sacrario Nazionale al cimitero nazionale per l'ultima deposizione.

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Questo il programma che domani, domenica 5 novembre, guiderà le cerimonie tradatesi per la Festa delle Forze Armate. Un programma che l'ex sindaco Laura Cavalotti, oggi capogruppo di Partecipare Sempre, chiede di "arricchire" con un momento e un messaggio di pace diventato abitudine negli ultimi anni della sua Amministrazione e poi sparito con l'avvio di quella di Dario Galli.

L'invito dell'ex sindaco: "Si chiudano le cerimonie con un messaggio di pace"

Di cosa si tratta? Tutto nasce dal "ritrovamento" di una rosa rossa e di una lettera manoscritta all'interno del Sacrario Nazionale dei Paracadutisti, nel 2015:

"A voi tutti che avete infiammato il mio animo, che con la vostra storia avete contribuito allo sviluppo della mia vita, a voi partecipi e complici delle mie decisioni, un ringraziamento, un forte riconoscimento. Spero che chi, venendo alla vostra presenza, esca con orgoglio, affinché voi non siate caduti invano. Che il vostro sacrificio sia la pietra d'angolo per la vita di ognuno... e che non vi sia mai più una guerra tra noi fratelli".

La lettera, firmata "en engagée volontaire" e "2o REG." (un volontario del secondo reggimento, ndr) aveva colpito a fondo l'allora sindaco.

"Leggendo quella lettera, chiesi ad Aldo Falciglia, all'epoca presidente dei parà di Saronno, di ricordare al termine della cerimonia anche i partigiani che sono sepolti nel Sacrario Nazionale rivolgendo anche a loro il saluto finale fino ad allora riservato solo ai paracadutisti - ricorda Cavalotti (il momento, nella foto di copertina) - Lui accettò subito. L'anno dopo si ripetè, e così quello dopo ancora. Poi però, con l'Amministrazione Galli, il Comune decise di eliminare questo momento".

Un momento dal forte significato di pace, proprio perchè in quel Sacrario nato grazie all'impegno e alla missione dell'Ausiliaria della Folgore Vanda Bertoni (scomparsa il 5 novembre del 2022) riposano i caduti di tutte le schiere del secondo conflitto mondiale: i parà della Folgore e dei reggimenti della RSI, ma anche come ricordato da Cavalotti i partigiani Bresolin, Crestani e Rossini.

"Chiediamo - ha scritto Cavalotti al sindaco Giuseppe Bascialla e all'assessore alla Cultura Erika Martegani - all’Amministrazione comunale che riporti la cerimonia finale al Sacrario come è stata lasciata nel 2016, stante la necessità e l’importanza delle parole 'MAI PIU’ GUERRA tra NOI FRATELLI' e PACE nella nostra società che assiste impotente a guerre anche molto vicine a noi. E’ dai gesti quotidiani di rispetto reciproco che si costruisce la pace".

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