Tassa di Soggiorno, O.S. scrive al Prefetto: "Vizi di forma e metodo nella delibera"
Il gruppo di Obiettivo Saronno chiede l'intervento del Prefetto: "I consiglieri non sono stati messi in condizione di esprimere un voto consapevole"
L'istituzione della Tassa di Soggiorno a Saronno votata dalla maggioranza di Augusto Airoldi a dicembre finisce sulla scrivania del Prefetto. Obiettivo Saronno: "E' mancata una corretta informazione ai consiglieri comunali che hanno votato".
Di seguito, il comunicato stampa di Obiettivo Saronno.
Tassa di Soggiorno, Obiettivo Saronno scrive al Prefetto
"Martedì 20 dicembre 2022 si è tenuto il Consiglio Comunale con al quarto punto dell’ordine del giorno la proposta di deliberazione dell’istituzione dell’imposta di soggiorno. Obiettivo Saronno ha sin da subito fatto presente di essere in totale disaccordo con la volontà dell’amministrazione Airoldi di introdurre un tributo comunale di scopo per finanziare, a detta dell’Assessore al bilancio, tutte le attività che fanno da attrazione alla città, senza però spiegare come, quando e soprattutto con quali risorse umane, in virtù del sottodimensionamento degli uffici comunali, che a malapena riescono a fare fronte alla quotidianità.
Inoltre l’amministrazione Airoldi ha deciso di presentare in Consiglio Comunale una deliberazione di così rilevante importanza senza avere avuto l’accortezza di consultare le Associazioni di categoria, a meno che per relazionarsi con le stesse è sufficiente, come comunicato dall’Assessore al bilancio durante il Consiglio Comunale, inviare una mail a poche ore dal Consiglio Comunale stesso.
Di sicuro chi è del settore avrebbe spiegato all’amministrazione che introdurre l’imposta di soggiorno significa per i gestori fare fronte ad una serie di incombenze che risultano complicate e fastidiose nell’operatività quotidiana, fra cui verificare le generalità del cliente e se lo stesso non abbia diritto all’esenzione, calcolare l’importo effettivo dell’imposta di soggiorno per ogni cliente, chiedere e ricevere il pagamento dell’imposta, fare e rilasciare una copia della ricevuta di pagamento dell’imposta al cliente, nel caso di rifiuto fare quanto specificato dal regolamento comunale sull’imposta di soggiorno, fornire al Comune le generalità di chi soggiorna, versare al Comune le somme riscosse, conservare le ricevute dei pagamenti dell’imposta di soggiorno e la documentazione per l’eventuale esenzione.
Inoltre, in caso vi siano errori da parte del gestore in merito al pagamento dell’imposta, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria per le strutture ricettive fino a 500,00 euro, senza dimenticare che se l’imposta di soggiorno dovesse essere corrisposta tramite dispositivo elettronico, lo stesso gestore dovrebbe anche pagare le spese di commissione.
Proprio per questo motivo ci saremmo attesi dall’amministrazione, che il Sindaco Airoldi ha definito più volte solidale, maggiore attenzione e preparazione nel proporre un’ulteriore tassa alla collettività. La conferma della superficialità con la quale è stata affrontata la tematica da parte dell’amministrazione, si è palesata nell’aver proposto tale delibera inserendo, fra le premesse come parte integrante e sostanziale, la deliberazione di Giunta Regionale Lombardia numero XI/145 del 21 maggio 2018, che riconosceva tutti i Comuni della Lombardia come Comuni turistici o Città d’arte, permettendo agli stessi la facoltà di applicare l’imposta di soggiorno, quando la stessa è cessata il 1 gennaio 2021, a fronte della deliberazione di Giunta Regionale Lombardia n. XI/3764 del 3 novembre 2020, che aveva aggiornato l’elenco dei Comuni turistici e delle Città d’arte.
Quando, durante il Consiglio Comunale, è stato fatto presente, da parte di Obiettivo Saronno, la grave svista, richiedendo di considerare inammissibile la delibera, il Presidente del Consiglio si è limitato ad applicare “l’istituto della rettifica”, non previsto dal Regolamento del Consiglio Comunale di Saronno, senza, peraltro, mettere a conoscenza del nuovo testo i Consiglieri Comunali, tramite apposita lettura.
Obiettivo Saronno considera ingiustificabili i vizi di forma e di metodo con i quali è stata presentata, discussa e deliberata la deliberazione all’ordine del giorno e ha ritenuto imprescindibile rivolgersi al Prefetto con la convinzione che i Consiglieri Comunale non siano stati messi in condizione di esprimere un voto consapevole sul deliberato e sulle motivazioni ad esso annesse, mancando di una corretta informazione che ha limitato gli stessi Consiglieri Comunali nelle prerogative consiliari. Il tutto con la finalità che venga sempre ed in ogni caso tutelata la regolarità amministrativa e la conformità dei procedimenti, nell’interesse e nel diritto della cittadinanza che abbiamo il dovere di rappresentare in totale trasparenza e condivisione".