Sparatoria nei boschi, "Lamorgese ha tolto forze sul territorio"
Dopo il ferimento di un uomo a colpi di pistola questa mattina, prende posizione l'assessore alla Sicurezza Alessandro Provini
Spari nei boschi a Uboldo, sul confine con Cerro Maggiore. Parla l'assessore alla Sicurezza di Cerro Maggiore Alessandro Provini.
Spari nei boschi, "Lamorgese ha indebolito il territorio"
Dopo gli spari nei boschi, avvenuti la mattina di ieri, martedì 7 giugno 2022 a Uboldo, sul confine con Cerro Maggiore, che hanno visto finire un 35enne in codice rosso all'ospedale (il fatto si ipotizza sia avvenuto nell'ambito del mondo della droga), prende posizione Alessandro Provini, assessore alla Polizia locale e Sicurezza di Cerro Maggiore:
"La nostra Polizia locale, insieme a quella di Rescaldina, la scorsa settimana ha svolto un corso per essere pronti in caso di operazioni antidroga - afferma Provini - Ma la problematica è sempre la stessa: la Polizia locale non è una Forza dell'ordine, di fatto non ha poteri di ordine pubblico quindi si limita a quello che è il Codice della strada ecc. Ed è questa la problematica a cui dobbiamo fare fronte: acquistiamo strumentazione, facciamo formazione, incrementiamo il personale ma ci scontriamo sul fatto che negli ultimi anni si è invertita la rotta: a dirlo sono i numeri. Fino a 3-4 anni fa c'era stato un aumento delle Forze dell'ordine, ossia Polizia di Stato, Carabinieri ma negli ultimi anni questo non è avvenuto, anzi gli uomini sono stati diminuiti perchè sono stati aumentati i presidi sul territorio. Si sono così smistati gli uomini che c'erano sul territorio andando così a diminuire i servizi stessi. Occorre quindi che, a livello centrale, si investa di più e ci aspettiamo che questa cosa sia fatta. Era stata promessa. Purtroppo c'è da dire che col Ministro Lamorgese questa cosa non si sta verificando".
"Boschi colonizzati per la droga"
"Non lo dico solo a livello di Legnanese - prosegue Provini - A oggi ci troviamo in questa situazione. Aumenta così il senso di disagio dei cittadini che non possono più usufruire degli spazi verdi che vengono 'colonizzati' da chi commette reati mettendo a disagio un intero territorio. Prima l'omicidio di Rescaldina, poi quello di Vanzaghello: si vede una lotta per il controllo del mercato della droga. Inutile polemizzare, occorre agire: noi, nel nostro piccolo, lo stiamo facendo