Stringere la cinghia non basta. Servono soldi per far quadrare i conti del Bilancio di Venegono Superiore, e c’è un’unica strada per recuperarli: aumentare l’Irpef e reintrodurre la “tassa sui passi carrai” sospesa un anno fa.
Venegono, lo squilibrio da ripianare
Una decisione difficile, che ha acceso e infiammato il consiglio comunale di lunedì sera, l’ultimo dell’anno e celebrato in un clima decisamente poco natalizio.
Due le principali voci che pesano sul Bilancio di Previsione e che, ha spiegato il sindaco Fabiano Lorenzin, non hanno lasciato altra scelta che toccare al rialzo la richiesta ai cittadini: la spesa per i servizi sociali, in particolare quella per gli affidi dei minori in struttura, che vede la previsione di un incremento da 67mila a 200mila euro (“una situazione esponenziale e preoccupante”, l’ha definita Lorenzin), e i costi del software informatico scelto dalla passata Amministrazione di Ambrogio Crespi per l’obiettivo di digitalizzazione fissato e sostenuto con 400mila euro di fondi PNRR, ma che dal 2026 costerà al Comune ogni anno fra licenze e altre spese 115mila euro.
“Un brutto regalo della precedente Amministrazione, un’ipoteca sul bilancio e sul futuro del nostro paese coi tocca a noi far fronte, messa in tempi di vacche grasse senza pensare che, prima o poi, sarebbero finite”, ha sentenziato il sindaco.
“Nelle prime stesure del Bilancio – ha ripercorso Lorenzin – è apparso uno squilibrio di 258mila euro per il 2026, cui vanno aggiunti altri 25mila euro per gli aggiustamenti retributivi dei dipendenti, e di 282mila e 327mila per il 2027 e il 2027”.
Ad aggravare il quadro, non sono mancate la riduzione del Fondo di Solidarietà Comunale trasferito dal Governo e l’incognita sui ristorni dei frontalieri, che comunque per il 50% possono essere usati per finanziare la spesa corrente, quella dove si determina lo squilibrio.
Tagliare dove possibile
La prima strada tentata è stata quella dei tagli: un lungo elenco, anche consistente, che è stato sottoposto agli uffici. Dalla segnaletica alle utenze del centro sportivo, dalle manutenzioni al vestiario della Polizia locale, passando per l’assistenza ai bisognosi, per il fondo per le spese di lite e l’asilo Busti.
Passate le richieste di riduzioni dal filtro degli uffici, alla fine dei conti il segno meno era rimasto.
Irpef “flat” al massimo
“A quel punto, l’unica possibilità rimasta era l’aumento del gettito fiscale”, ha chiosato il primo cittadino. Addio quindi agli scaglioni che avevano finora regolato l’addizionale comunale Irpef con l’applicazione di un’addizionale “flat” comunale dello 0,8%, il massimo consentito dallo Stato, mitigata dal mantenimento di una fascia di esenzione fino a 10mila euro.
“Così – ha continuato Lorenzin – dovremmo riuscire a raccogliere 165mila euro, più 10mila euro dai passi carrai reintroducendo l’imposta inserita dall’Amministrazione Crespi. Nel 2026 ci impegneremo per monitorare l’andamento della spesa e intervenire coi necessari correttivi non appena ve ne dovesse essere la possibilità. Purtroppo, però, ora era l’unica scelta possibile. Un male necessario”.
Il centrodestra: “Si scarica sulle famiglie il peso delle scelte politiche”
Contrarie le minoranze in aula, Centrodestra per Venegono e Venegono Domani, coi consiglieri della prima che dopo il consiglio attaccano duramente l’Amministrazione tramite un comunicato stampa:
“Come gruppo di consiglieri comunali di centrodestra di Minoranza, esprimiamo la nostra netta contrarietà al Bilancio di previsione 2026–2028 approvato dall’Amministrazione Lorenzin. Un documento che, a nostro avviso, scarica il peso delle scelte politiche su famiglie, lavoratori e servizi essenziali, senza una visione progettuale equa e lungimirante.
- Aumento dell’addizionale IRPEF
La maggioranza ha deciso di portare l’addizionale comunale IRPEF allo 0,8%, applicando un’aliquota unica, senza alcuna progressività, con una fascia di esenzione di soli € 10.000,00 .
Riteniamo questa scelta profondamente ingiusta: colpisce allo stesso modo redditi medio-bassi e redditi più alti, andando a gravare soprattutto su lavoratori, pensionati e famiglie che già oggi faticano a far fronte all’aumento del costo della vita.
- Reintroduzione del canone unico sui passi carrai
Dal 2026 al 2028 viene nuovamente introdotto il canone unico sui passi carrai.
- Taglio ai contributi per l’asilo
Ancora più grave è la decisione di ridurre il contributo comunale all’asilo da 120.000 euro a 90.000 euro per i prossimi tre anni.
Tagliare risorse all’educazione e al sostegno alla genitorialità significa fare una scelta miope, che non tiene conto dei reali bisogni della comunità.Tutte scelte che dimostrano mancanza di coerenza politica ma soprattutto incapacità di amministrare: nessuna argomentazione e motivazione sulle scelte politiche intraprese, solo pretesti e tentativi mal riusciti per non assumersi le responsabilità delle loro scelte a danno dei cittadini.
Per queste ragioni, il nostro gruppo ha votato contro questo bilancio. Crediamo che un’amministrazione responsabile debba tutelare i cittadini, sostenere le famiglie e garantire i servizi, invece di aumentare la pressione fiscale senza progressività ed equità licenziando in consiglio comunale, senza alcun rispetto, la manovra del bilancio comunale in modo spocchioso e superficiale.
L’Amministrazione Lorenzin continua e persevera in atteggiamenti e comportamenti che dimostrano una evidente dissonanza tra il dire e il fare, un Sindaco che pensa di essere stato nominato da un “Decreto Reale” e una maggioranza ridotta ad una gruppo di persone insignificanti alla corte del re”.