Siccità, i 5 Stelle: "Fontana spera nella pioggia, ma serve riconversione"
Massimo De Rosa: "Le nostre estati saranno sempre più caratterizzate dalla siccità, per questo a livello regionale bisogna rivedere la distribuzione degli aiuti al settore agricolo e zootecnico"
Emergenza idrica in tutta la Regione a causa di una siccità che dura da mesi e che non ha permesso a nevai, ghiacciai e falde di "ricaricarsi". Mentre i Comuni corrono ai ripari con ordinanze d'emergenza, come Tradate, dal Consiglio Regionale il Movimento 5 Stelle chiede di lavorare per il futuro.
Siccità in Lombardia, ogni anno sempre peggio
Che si corre verso un futuro di estate sempre più calde e caratterizzati da climi estremi non è certo un mistero. E quest'anno più che mai lo stiamo vedendo: pochissime precipitazioni, specialmente nell'ultima stagione invernale, bacini, pozzi e falde in secca, così come fiumi e corsi d'acqua.
Una situazione che sta creando problemi e disagi in tutta la regione e in tutti i settori (dalla produzione di energia elettrica all'agricoltura, oltre che per le utenze domestiche), col Presidente Attilio Fontana che ha chiesto lo stato di calamità.
"I cambiamenti climatici non sono punizioni divine - evidenzia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Massimo De Rosa - Il presidente Fontana non può solo sperare che il cielo ci mandi la pioggia. I cambiamenti climatici sono in corso e queste temperature e, quindi, la siccità rischiano di essere solo una avvisaglia di ciò che dovremo affrontare".
Prevenire per evitare le emergenze
De Rosa chiede di mettersi al lavoro per evitare l'italica abitudine del ritrovarsi in continua emergenza. Spesso, per mancanza di capacità e volontà di programmare e cambiare.
"È necessario lavorare nei prossimi anni con investimenti e azioni sistematiche e non emergenziali - continua il consigliere - Le nostre estati saranno sempre più caratterizzate dalla siccità, per questo a livello regionale bisogna rivedere la distribuzione degli aiuti al settore agricolo e zootecnico. Ricalibrare, o meglio, ridirigere i fondi in modo da destinarli alla riconversione dell’agricoltura e dell’allevamento verso colture più sostenibili o verso pratiche agricole e zootecniche che sprechino meno acqua, in linea con le nuove condizioni climatiche.
Cambia il clima e deve cambiare anche la strategia, perché non possiamo farci cogliere impreparati e agire sempre e solo in emergenza. Non serve a nulla la paura di essere impopolari, non serve pensare solo a mantenere lo status quo, oggi bisogna semplicemente attenersi ai dati scientifico e affrontare un problema che si andrà sicuramente acuendo".