Sanità territoriale, coinvolgimento dei medici di base e innovazione: così sarà la sanità post-riforma
Si punta tutto su innovazione e territorio. "La pandemia ci ha lasciato delle ferite che sicuramente mai potranno rimarginarsi, ma anche la forza di ripartire più forti di prima"
Presentata in conferenza stampa la revisione della legge regionale sulla sanità approvata oggi, giovedì 22 luglio, dalla Giunta e ora (finalmente) pronta all'iter in Consiglio Regionale.
Riforma della sanità lombarda: più territorio e nuove strutture
"Rafforzare la sanità territoriale, evitare i ricorsi inappropriati in Pronto Soccorso attraverso la realizzazione di strutture dove, grazie al coinvolgimento dei medici di medicina generale e alla loro collaborazione con gli specialisti ospedalieri, i cittadini possano trovare una risposta migliore ai propri bisogni di salute".
Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante la conferenza stampa di presentazione della riforma della Sanità lombarda che ora passerà al vaglio del Consiglio.
Il focus è sulla medicina di prossimità. Per attuarla realmente, saranno realizzate 216 Case della comunità, 100 Distretti e 64 ospedali di comunità, che saranno "i punti di riferimento per la presa in carico dei lombardi".
Finiti i tagli, ora tempo di investimenti
Questa nuova organizzazione ha spiegato il Presidente sarà possibile grazie a un'inversione di tendenza del Governo che è tornato ad investire in sanità dopo i continui tagli, iniziati con 7 miliardi nel 2012 e conclusisi con i 20 miliardi del 2019.
"La pandemia - ha proseguito - ci ha lasciato delle ferite che sicuramente mai potranno rimarginarsi, ma anche la forza di ripartire più forti di prima. E oggi con questo provvedimento inizia una nuova fase. Abbiamo imparato quanto sia importante mettere a sistema l'innovazione tecnologica all'interno dei percorsi di presa in carico. Per questo le Case di Comunità, che potranno essere gestite dai medici di medicina generale, anche riuniti in cooperativa, saranno dotate di attrezzature all'avanguardia e di telemedicina che favoriranno le cure domiciliari".
Serve il personale
Fontana ha poi evidenziato come "il tema del personale resta centrale".
"Il Governo nazionale - ha detto - deve ora far in modo che i maggiori investimenti vadano di pari passo con l'incremento delle borse specialistiche e il superamento dei numeri chiusi soprattutto per le branche più carenti".
Ricerca e sport per la sanità del futuro
Concludendo la sua analisi, Fontana ha evidenziato l'attenzione rivolta a ricerca e sport. "Nella nostra proposta - ha spiegato - è prevista la creazione di una rete regionale della ricerca biomedica e dell'innovazione nelle scienze della vita. Un hub, coordinato dagli Irccs di diritto pubblico che coinvolgendo gli enti di ricerca e le Università favorisca iniziative per sviluppare il trasferimento tecnologico in collaborazione con le imprese. Fondamentale, poi, è la valorizzazione dell'attività sportiva e motoria quale parte integrante dei percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione ed elemento centrale di un corretto stile di vita".
"Per la costruzione di questa revisione - ha concluso Fontana - è stata fatta un'importante azione di ascolto di tutte le parti interessate. Ringrazio per questo il grande lavoro la vicepresidente Moratti, la Direzione generale Welfare, il presidente della Commissione consigliare Emanuele Monti e tutti i componenti della stessa per i confronti avuti con le associazioni dei pazienti, i sindacati, i medici di medicina generale e tutti gli stakeholder pubblici e privati"