Sanità in Lombardia, Astuti: "Il sistema non regge più"
L'emergenza Covid ha mostrato tutte le difficoltà dell'organizzazione lombarda, dai vaccini ai problemi nella programmazione e prevenzione
Tranciante il commento del consigliere regionale Pd Samuele Astuti, critico su tutta la linea sull'organizzazione sanitaria in Lombardia messa a dura prova dall'emergenza coronavirus.
Astuti (PD): "Vaccini ancora in ritardo"
“A Varese i vaccini antinfluenzali arriveranno ai medici di famiglia solo la seconda settimana di dicembre e in quantità ridotte”. A lanciare l’allarme è Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd e capogruppo in Commissione Sanità, a seguito della comunicazione inviata dall’Ats Insubria ai medici di medicina generale.
Il consigliere dem precisa che “le dosi, sia pure in ritardo, saranno destinate a completare la campagna antinfluenzale degli over 65, ma per gli altri pazienti fragili non basteranno. La nota dell’Ats ai medici traccia linee chiare: i cittadini con patologie croniche di età inferiore ai 65 anni dovranno essere rinviati ai centri vaccinali dell’Asst Lariana. I cittadini in salute, di età compresa tra i 60 e i 64 anni, potranno essere vaccinati solo dopo aver terminato le vaccinazioni degli over 65. I famigliari sani di pazienti fragili non si prevede siano vaccinati a carico del servizio sanitario regionale, e così pure le categorie solitamente considerate a rischio, come insegnanti e operatori di sportelli pubblici”.
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"I cittadini non sono protetti"
“L’emergenza coronavirus ha fatto emergere in maniera chiara che l’attuale organizzazione sanitaria, in Lombardia, non protegge i cittadini”. E' tranciante Astuti sulla situazione della regione in tempo di Covid.
“Fin dall’inizio della prima ondata, abbiamo evidenziato i limiti del nostro sistema sanitario cercando di far passare proposte puntuali per contenere al massimo l’emergenza e per cambiare rotta in modo da essere più efficaci possibili nel contenimento e nella gestione del virus. Ma la sanità lombarda va ripensata in tutti gli aspetti e non solo per la gestione della pandemia”, insiste Astuti. Ecco perché, attraverso un percorso che prevede la condivisione tra il Gruppo regionale del Pd, il partito, i sindaci, le associazioni di categoria, i sindacati, oltre agli altri gruppi del centrosinistra, si sta lavorando a una proposta di revisione della legge regionale di riforma della sanità del 2015".
"Il sistema non regge più"
“Il sistema attualmente in vigore non regge più - conclude il consigliere dem - Un modello che funziona poggia innanzitutto su due punti di forza: la prevenzione e la programmazione. Deve però essere anche in grado di dialogare con il territorio”, illustra il consigliere dem. Per questo la proposta del Pd verterà su diversi punti tra cui il tema della governance, affinché le responsabilità siano chiare, efficaci ed efficienti; il rapporto pubblico-privato; il ritorno ai Distretti sanitari per potenziare la medicina territoriale e tornare a luoghi fisici dove gli assistiti si possano rivolgere; il miglioramento dell’efficienza dei medici di base, mettendoli in grado di seguire meglio i pazienti; il coinvolgimento dei sindaci nella progettazione e nella valutazione dei risultati sanitari".