Problema sicurezza all'ospedale di Saronno: "Si affronti la questione"

Aggressioni verbali, fisiche, furti e manomissioni alle macchinette. L'ospedale di Saronno sembra sempre di più terra di nessuno.

Problema sicurezza all'ospedale di Saronno: "Si affronti la questione"
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Parla il consigliere comunale Alfonso Indelicato, intervento e analisi del problema sicurezza all’ospedale di Saronno.

Problema sicurezza all’ospedale di Saronno, cosa succede

Prima un extracomunitario che ha aggredito verbalmente un’infermiera in quanto donna, intimandole di abbassare per questo lo sguardo quando parlava con lui. Poi, mercoledì, l’addetto al triage preso a pugni mentre era di turno. Ma sono solo gli ultimi casi, la tempo operatori e pazienti lamentano la lenta e inesorabile trasformazione del Pronto Soccorso di Saronno in un dormitorio. E mentre i sindacati dopo i recenti fatti hanno chiesto l’intervento urgente del Prefetto, il consigliere comunale Alfonso Indelicato cerca di spronare la politica.

“Manca una visione d’insieme”

“I soggetti che producono difficoltà (ma è un eufemismo) appartengono a due fondamentali categorie: quella stanziale e quella occasionale. – fa notare il consigliere in un comunicato –  La categoria stanziale è costituita da persone che bivaccano abitualmente negli spazi esterni o interni alle strutture. Nella bella stagione, quando il clima è mite, prevalentemente all’esterno. Quando il tempo è inclemente, in alcuni spazi interni. Quella occasionale da soggetti che si presentano in ospedale per curare disturbi di varia natura e gravità. Sia i primi che secondi sono spesso protagonisti di episodi di violenza.

Furti e manomissioni in ospedale

Non ci sono solo episodi di violenza all’interno del Pronto Soccorso e dell’ospedale. C’è anche chi ruba. “Risulta che gli habitué siano usi manomettere le macchinette che erogano generi di conforto. In sostanza introducono qualche oggetto che blocca il transito delle monete attraverso la fessura, impedendo così che il genere richiesto venga erogato. Dopo qualche tempo passano a riscuotere come al bancomat: rimuovono l’oggetto che hanno introdotto e raccolgono le monete. Risulta anche che, soprattutto nei mesi invernali, facciano razzia di beni dell’ospedale (coperte, traverse, quant’altro) e ne facciano uso per le necessità quotidiane. Nei mesi freddi, bivaccando negli spazi interni, contendono tali spazi ai pazienti che più propriamente li vorrebbero utilizzare”. “E’ evidente – continua Indelicato –  che il Pronto Soccorso è la trincea avanzata dell’ospedale, e che il personale che vi lavora  operano in una situazione di alto rischio personale, che a volte sfiora l’eroismo”.

“Bisogna affrontare il problema”

“E’ evidente che tale situazione deve essere affrontata – conclude il consigliere –  Dico affrontata e non risolta, perché
l’impressione è che essa non venga neppure affrontata, se non in situazione di urgenza. Giusto riconoscere che quando è stato richiesto dal personale ospedaliero il pronto intervento della Polizia Locale o dei Carabinieri, questo è stato prontamente assicurato. Ma evidentemente non basta. La situazione col tempo non tende a risolversi da sé, ma tende ad aggravarsi. Né si può fingere di credere che la zona dell’ospedale sia una sorta di enclave in cui sono vigenti altre leggi rispetto a quelle che regolano l’intera comunità cittadina, leggi fra le quali l’immunità e il diritto d’asilo.
Urge dunque un incontro fra tutte le autorità che hanno titolo ad intervenire: Amministrazione comunale, tutori dell’ordine, responsabili dell’ Ospedale. Ma un incontro che abbia carattere operativo, un incontro che non sia soltanto un ‘tavolo'”.

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