"Prevenzione e formazione sul lavoro devono diventare una strategia politica"
Il consigliere Pd Samuele Astuti: "Le limitazioni agli spostamenti e l’utilizzo intensivo dello smart working hanno fatto calare solo il rischio legato ai trasporti"
Il consigliere regionale Pd Samuele Astuti torna sul tema della sicurezza sul lavoro e delle troppe morti e incidenti che già si sono contati nel 2021.
Scurezza sul lavoro: "Prevenzione e formazione devono diventare strategia e scelta politica"
Prevenzione e formazione nei luoghi di lavoro devono diventare una strategia e una scelta politica, con più risorse per mettere in sicurezza i processi produttivi e con più ispettori, più controlli e un coordinamento degli interventi. Per questo il Gruppo regionale del Pd ha presentato una mozione urgente, votata all’unanimità dall’Aula, che impegna la Giunta su tre punti: convocare subito una riunione del Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro; sviluppare all’interno della proposta di modifica della legge 23 sulla sanità regionale una medicina del lavoro in grado di prevenire gli infortuni, formare aziende e lavoratori e vigilare; adoperarsi affinché vi sia collaborazione tra mondo delle imprese, rappresentanze dei lavoratori e istituzioni.
“La fondamentale prevenzione della diffusione della pandemia non deve spostare l’attenzione dalla ripresa dei ritmi produttivi in corso a scapito della sicurezza sul lavoro – spiega Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd e capogruppo in Commissione Sanità –. Non solo i fatali episodi delle ultime settimane, ma anche i numeri forniti dagli osservatori forniscono un quadro complessivamente molto preoccupante per i nostri territori in tema di sicurezza sul lavoro. Le limitazioni agli spostamenti e l’utilizzo intensivo dello smart working hanno fatto calare solo il rischio legato ai trasporti”.
I numeri della provincia
Secondo i dati dell’Inail, in provincia di Varese le denunce d’infortunio a marzo 2020 sono state 410, mentre a marzo 2021 sono state 623. Complessivamente, nel trimestre gennaio-marzo 2020 sono state 2.002, in quello 2021 2.035. Tra le due annualità si sono contati purtroppo 2 morti a marzo 2020 e complessivamente 3 nel trimestre gennaio-marzo dell’anno scorso, mentre fortunatamente solo 1 nello stesso periodo del 2021.
"Le denunce di infortuni nel primo trimestre 2021 sono superiori rispetto al 2020, ma purtroppo sono stati registrati tre decessi nello stesso periodo dell’anno scorso – conclude Astuti –. Questo ci spinge ancora di più a pensare che l’imminente avvio del percorso legislativo di revisione della legge sul sistema sociosanitario rappresenti un’opportunità per affrontare in modo radicale il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro”.