Le primule della discordia

Padiglioni primula per i vaccini, mozione ed esposto dalla Lega

400mila euro l'uno, il costo di tre mesi di affitto di Villa Erba dove Ats Insubria attiverà uno degli Hub. Nella seconda però si faranno 20 volte le somministrazioni delle primule

Padiglioni primula per i vaccini, mozione ed esposto dalla Lega
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Alla vigilia della chiusura del bando da 8,95 milioni di euro per almeno 21 "padiglioni primula" in tutt'Italia dove effettuare le vaccinazioni di massa, e mentre le Regioni si stanno organizzando per utilizzare le strutture già presenti sul territorio, la Lega presenta una mozione e annuncia un esposto contro quello che definisce "un inutile spreco di soldi pubblici".

Padiglioni primula, quando arriveranno e come funzioneranno

Almeno 21, ma aumentabili fino a 1200, per un costo di circa 400mila euro l'uno. Presentati dal Commissario Straordinario per l'Emergenza Domenico Arcuri i "padiglioni primula" disegnato dall'archistar Stefano Boeri continuano a far discutere. Il primo motivo è palese: il costo.

Ma accanto a questo ci sono anche i tanti dubbi sull'utilità delle strutture temporanee, al di là dell'utilità "simbolica" ("La primula intende trasmettere un senso di rinascita, evitando un messaggio coercitivo e che spaventi, ma trasmettendo l’idea che dopo il vaccino saremo liberi come prima della pandemia", spiegava Boeri a inizio dicembre). Guardando infatti al piano presentato ad esempio da Ats Insubria, il solo Terminal 2 di Malpensa sarà in grado di vaccinare fino a 6800 persone al giorno. I "padiglioni primula" secondo i calcoli del professore di Ingegneria e architettura all’università degli studi di Parma Carlo Quintelli 300 persone al giorno (stimando al ribasso circa 12 minuti per ogni vaccinazione in ciascuna delle 6 postazioni, su turni di 10 ore).

Con quasi la stessa cifra, Ats Insubria si sta preparando ad affittare per 3 mesi Villa Erba a Cernobbio, anche questa in grado di vaccinare oltre 6mila persone al giorno

Con un rapido calcolo, in un solo giorno il Terminal 2 di Malpensa a regime vaccinerebbe più persone di tutti e 21 i "padiglioni primula" insieme.

Poi ci sono i problemi del bando, la cui durata è stata già prorogata di due settimane: chi lo vincerà avrà 45 giorni di tempo per progettare, costruire, attrezzare le strutture e sulle quali dovrà intervenire in caso di problemi entro 30 minuti dalla segnalazione.

La domanda, che da più parti si solleva ormai da inizio dicembre, è sempre la stessa: serve proprio spendere tutti quei soldi nei "padiglioni primula" o forse conveniva puntare (come stanno facendo Regioni e Ats) su poli fieristici, stadi, sale civiche e comunali o su tensostrutture "tradizionali", meno costosi e più semplici da reperire e preparare?

Mozione della Lega: "Quei soldi siano dati alle Regioni"

Una polemica che dagli aspetti tecnici ed economici da tempo è diventata politica. In questo quadro, il vice capogruppo della Lega in Consiglio Regionale Andrea Monti e il collega leghista presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti hanno presentato una mozione urgente in Consiglio chiedendo di "destinare direttamente alle Regioni, in modo tale che possano organizzarsi autonomamente e potenziare le strutture già presenti nel territorio, le risorse stanziate per i padiglioni temporanei adibiti alla somministrazione dei vaccini anti covid, previsti dal bando di gara emessa dal Commissario straordinario per l'emergenza, Domenico Arcuri, nell'ambito del progetto denominato 'Primula'".

Pronto anche un esposto

I due non si fermeranno comunque alla mozione annunciando anche la presentazione di un esposto:

"Chiediamo al Governo di non sprecare soldi in centri inutili e inefficienti, buoni solo per fare uno spot e far guadagnare qualche quattrino a qualcuno", sottolinea Andrea Monti, rimarcando la necessità di "dirottare, piuttosto, quelle risorse alle Regioni per l'allestimento di  punti vaccini adeguati e funzionali, cogliendo così anche l'occasione di  investire su strutture che poi rimarranno a disposizione anche in futuro, per nuovi ambulatori e per rafforzare l’offerta territoriale".

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