Saronno

Ospedale di Saronno, la replica di Monti alla Società della Cura

Il Presidente della Commissione Sanità: "Strumentalizzazioni di collettivi pseudo-civici e le mobilitazioni dei centri sociali non servono a nessuno"

Ospedale di Saronno, la replica di Monti alla Società della Cura
Pubblicato:
Aggiornato:

Il Presidente della Commissione Regionale Sanità Emanuele Monti, destinatario della lettera aperta della Società della Cura di Saronno e del Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto pubblicata questa mattina, replica con una lettera inviata alle redazioni, che come la prima riportiamo di seguito.

Ospedale di Saronno, la replica di Monti

Gent.mo Direttore,

in riferimento alla lettera pubblicata sul sito internet di alcune testate giornalistiche e indirizzata al sottoscritto dal Comitato per la Salute del varesotto e dalla Società della Cura del saronnese, mi permetto di puntualizzare quanto segue.

Sono particolarmente rattristato dalle parole che ho avuto modo di leggere perché ho notato la spiacevole intenzione di voler personalizzare il dibattito che si è creato nelle ultime settimane sull’ospedale di Saronno, sebbene il sottoscritto non si sia mai sottratto dal portare la voce dei sindaci e dei cittadini nelle sedi istituzionali opportune.

Come è ampiamente emerso durante l’audizione dei sindaci in Commissione Sanità e Politiche Sociali della Lombardia, i problemi che riguardano il presidio in oggetto sono comuni a tante realtà sanitarie di tutta Italia. Problemi che, come gli attenti osservatori avranno avuto modo di constatare, sono per lo più dovuti alle scelte di tagli alla sanità pubblica perpetrati dal Governo centrale negli ultimi dieci anni e stimati in 36 miliardi di euro dalla Fondazione Gimbe o dal blocco del turn-over al personale sanitario come dimostrato da Anaao-Assomed. Lo voglio dire perché lo sforzo dei collettivi saronnesi di dimostrare la propria terzietà rispetto a qualsivoglia schieramento politico è disastrosamente fallito.

Non un dato da poco quando si vuole parlare a nome di tutta la popolazione e ci si trincera dietro un interesse genuinamente civico.

Ciò che è ancor più evidente nelle loro intenzioni è l’assenza di una proposta, di una visione o di una semplice riflessione su come rilanciare la struttura. La mera elencazione “della dozzina tra le decine di buoni motivi per cui nessuna e nessuno degli scriventi riponga più fiducia in lei” – cito testualmente la lettera – mi pare un tentativo maldestro di strumentalizzare la più grande sciagura che si è abbattuta sulla nostra Regione negli ultimi decenni e di non voler, in alcun modo, risolvere le problematiche della struttura ospedaliera.

Spiace, quindi, come dicevo, che chi vuole far politica si nasconda dietro a presunte organizzazioni civiche e filantropiche e questo lo ritengo molto offensivo nei confronti di tutti i lombardi. Voglio sposare, a tal proposito, le parole di Papa Francesco sulla necessità di perseguire sulla strada della collaborazione istituzionale e di lasciare perdere, almeno in questa fase, la strada della demagogia.

Il mio impegno da rappresentante del territorio in Consiglio regionale, eletto nella circoscrizione elettorale di Varese di cui anche Saronno fa parte, è sempre stato a tutela delle esigenze dei cittadini. Grazie al lavoro sinergico delle realtà interessate, siamo riusciti ad ottenere, nei primi tre anni di legislatura, oltre 20 milioni di euro di risorse sul presidio ospedaliero, investimenti quasi doppi rispetto alla media ponderata regionale, che permetteranno di programmare importantissimi interventi sulla struttura e sulle tecnologie. Questi sono i fatti che ci tenevo a portare alla sua attenzione e che, sono sincero, non risolveranno tutti i problemi ma sono sicuramente un tassello importante da cui partire caro Direttore.

Dobbiamo lavorare con ancor più audacia per migliorare l’attrattività del polo saronnese in quanto i tagli, a cui facevo riferimento sopra, alle borse di studio e alla mancata programmazione delle scuole di specialità hanno creato una situazione surreale con bandi di assunzione del personale sanitario che, nei 2/3 dei casi, vanno deserti. Proprio su questo auspicherei un sussulto di dignità e di coerenza verso chi, oltre ad accusare il sottoscritto, la Vicepresidente Moratti e la Regione più in generale, invita contestualmente esponenti di centrosinistra alle proprie iniziative, dimenticandosi che essi stessi fanno parte degli schieramenti politici che hanno depauperato la nostra sanità pubblica di territorio, a causa delle proprie scelte scellerate di taglio ai fondi e alle assunzioni perpetrate negli ultimi 10 anni in questo paese.

Pertanto, caro Direttore, la mia disponibilità a ragionare sul futuro dell’ospedale di Saronno c’era, c’è e rimane, a patto che lo si faccia con buonsenso, con spirito di iniziativa, nel merito della questione ed abbandonando ogni faziosità. Le strumentalizzazioni di collettivi pseudo-civici e le mobilitazioni dei centri sociali non servono a nessuno. In questo modo, si rischia solamente di allontanare decine di bravi medici che evitano Saronno per l’aura di tensione che vi gravita attorno.

Auspico che il primo passo in questa direzione arrivi dagli amministratori locali, come è stato in questi anni.

Nelle prossime settimane verranno nominati anche due nuovi primari a Saronno, a dimostrazione che l’impegno di Regione Lombardia, della direzione dell’ASST Valle Olona e della Giunta regionale è massimo.

Nella speranza che la dialettica affronti il problema nel merito in modo serio e concreto, colgo l’occasione per salutarla.

Emanuele Monti

Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali della Lombardia

Seguici sui nostri canali