il commento del "Saronnese per l'ospedale e la sanità pubblica"

Ospedale di Saronno, il comitato contro i sindaci: "Piano insufficiente, perché non dicono nulla?"

"Abbiamo da sempre definito insufficiente ed emergenziale il "Piano di Rinnovo" dell'ospedale di Saronno"

Ospedale di Saronno, il comitato contro i sindaci: "Piano insufficiente, perché non dicono nulla?"
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Il comitato "Il saronnese per l'ospedale e la sanità pubblica" continua a definire insufficiente il piano di rilancio dell'ospedale di Saronno, puntando il dito contro i sindaci del territorio che non hanno protestato contro le decisioni prese dall'assessore regionale Bertolaso.

Ospedale di Saronno: il comitato contro i sindaci

"Abbiamo da sempre definito insufficiente ed emergenziale il "Piano di Rinnovo" dell'ospedale di Saronno proposto dall'assessore regionale Guido Bertolaso, sin da quando lo presentò, il 9 maggio scorso, a Saronno - affermano i componenti del comitato - Insufficiente perché stanziava il 95% dei fondi per sistemare le strutture, mentre il problema fondamentale, è la carenza di personale, soprattutto in reparti e unità operative nevralgici, come Anestesia e Rianimazione. Emergenziale perché non ha una visione di medio-lungo periodo, capace di dare al nostro ospedale un'identità futura in grado di attrarre nuovo personale strutturato, cioè assunto per concorso. Al contrario, la Regione usa molto denaro pubblico per pagare lautamente cooperative private e medici "a gettone". Né modifichiamo queste considerazioni dopo la lettura delle sette scarne slide che il Comune di Saronno ha pubblicato dopo l'incontro di settimana scorsa con Regione e Asst per verificare i primi step del piano".

La presentazione del progetto e le spiegazioni del comitato

"Un testo senza contesto e spiegazioni, di difficile comprensione se non fuorviante per i "non addetti ai lavori", che "Il Saronnese per l’Ospedale e la Sanità Pubblica" prova a "tradurre" con questo comunicato. Intanto, cominciamo dal rispetto delle scadenze che la Regione stessa si era data nel maggio scorso, per la realizzazione di opere e l'attivazione di servizi. Dal cronoprogramma non risultano attivate le seguenti voci: Progetto Cardiologia Syncope Unit, Centro Disturbi Respiratori del Sonno, Progetto REZUM, Chirurgia grosso intestino, Chirurgia senologica, Riabilitazione pavimento pelvico femminile e maschile, Ampliamento posti letto degenza riabilitativa intensiva, Dolore cronico non oncologico, Ambulatorio per il Linfedema, Long Covid, Sclerosi multipla, Progetto salute maschile. Ma il dato preoccupante riguarda le 45 assunzioni effettuate da inizio anno, nessuna delle quali riguarda personale medico o infermieristico dei reparti più in crisi dell'ospedale. Un'altra tabella sul personale riguarda i concorsi attivati, per i quali non solo vale quanto appena detto, ma c'è anche una mancata informazione su quante candidature siano pervenute. Importante saperlo, dato che il problema in questi anni non è stato solo bandire concorsi, ma soprattutto aggiudicare i posti a qualcuno. Né si dice ai cittadini quante dimissioni ci siano state nello stesso periodo a fronte di queste assunzioni. Eppure i 12 sindaci presenti all'incontro con la Regione dello scorso 28 settembre non hanno trovato di meglio che appoggiare la linea della Regione, nonostante le evidenti lacune del "Piano di Rinnovo". Senza fare il minimo cenno a quando la fase di emergenza terminerà, quanto costerà ai contribuenti e quale identità futura desiderano per l'ospedale di Saronno, le amministrazioni di ogni colore politico del territorio "tirano a campare" affidandosi a chi, in questi 25 anni, ha smontato la sanità pubblica lombarda. Dicono che l'ospedale non chiuderà, e questo è forse vero e molto lo dobbiamo alle mobilitazioni dei cittadini organizzate nei mesi scorsi soprattutto dal nostro Comitato. Affermano anche, rispondendo alla nostre critiche e timori, che non verrà privatizzato. Ma come fidarsi delle parole di un sindaco che sostiene di "aspettare a sentire quali intenzioni avrà" la neonata fondazione privata "Saronno in Salute" (cofondatore Pierluigi Gilli, che con i voti “di famiglia” sta consentendo al centrosinistra di stare in sella), la quale ha già dichiarato l'intenzione di immettere propri capitali nel nostro ospedale; mentre escono in città i manifesti che vedono Airoldi tra i relatori (e non tra i semplici invitati) dell'iniziativa pubblica di presentazione della fondazione, il 4 ottobre alle 21 in Villa Gianetti a Saronno?"

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