Obiettivo Saronno sogna Milano: "Entriamo nella Città Metropolitana"
"Nel 2016 Fagioli accettò un diktat del suo partito, la città è legata al Milanese, non al Varesotto"
Il gruppo di Obiettivo Saronno rilancia la possibilità di lasciare Varese e abbracciare Milano entrando nella Città Metropolitana.
Dopo quattro anni, torna la domanda: Varese o Milano?
Una Saronno futura con Varese o con Milano? A poche ore dall'addio della Gran Bretagna dall'Unione Europea, c'è chi propone un altra "uscita", più locale: quella di Saronno dalla provincia di Varese verso la Città Metropolitana di Milano. Un passaggio di cui si è già discusso cinque anni fa, e una possibilità a cui il sindaco Alessandro Fagioli nel 2016 aveva chiuso in consiglio comunale, annunciando che
"Il futuro di Saronno è targato Varese: non avrebbe senso andare in un ente istituzionale in cui la nostra città non avrebbe peso lasciando una provincia in cui finalmente si conta come Busto Arsizio o Varese".
"Scelta frutto di un diktat, non di un'analisi"
Più soldi all'Ats Magenta che a quella di Saronno
Prima di addentrarsi nei dati generali, Obiettivo Saronno porta un esempio concreto di come le città della Città Metropolitana siano avvantaggiate rispetto quelle all'ombra della bandiera Insubre: i fondi sociali alle ATS, destinati a disabili, famiglie meno abbienti, minori in difficoltà e assistenza agli anziani: 640mila euro a Varese (81mila abitanti), 518mila euro a Saronno (40mila abitanti) e 470mila euro a Busto Arsizio (84mila abitanti) contro i 700mila euro a Magenta (23mila abitanti) e i 906mila euro a Garbagnate (27mila abitanti).
"Questi dati - si chiedono da Obiettivo Saronno - peraltro riscontrabili nei bollettini dei periodi precedenti con proporzioni simili, sono stati valutati dall’attuale giunta? In base a quali criteri si scelse di rimanere nella provincia di Varese?".
Campus Digitale e Olimpiadi
Il gruppo prende in esame anche due opportunità: il Campus Digitale (un progetto della Città Metropolitana che punta a dotare le scuole del territorio di una connessione internet ad alta velocità sia fissa che mobile) e le Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026.
"Un progetto strategico" il primo, "per connettere facilmente aule e laboratori di informatica, lavagne multimediali, computer, tablet e usare applicazioni quali registri e pagelle elettronici e applicazioni per la comunicazione a distanza con gli studenti" e che "permetterebbe a dirigenti scolastici, docenti, agli studenti e alle loro famiglie di utilizzare una rete per la condivisione delle buone pratiche e lo scambio delle conoscenze, di favorire l’innovazione didattica e la produzione di contenuti digitali all’interno degli istituti e la condivisione tra le scuole di ogni ordine e grado, le università e le imprese. Ci sarebbe anche un risvolto positivo sul cost saving - aggiungono - riducendo i costi sostenuti dagli istituti scolastici per la linea dati e per le utenze di gas, luce, riscaldamento e telefono facilitando l’introduzione di sistemi di gestione razionale, anche mediante l’ausilio della domotica e delle infrastrutture tecniche presenti nei singoli stabili. Le risorse economiche risparmiate potrebbero così essere destinate ad interventi mirati come ad esempio la manutenzione degli edifici, spesso trascurata rispetto alle reali necessità".
Più lampante il vantaggio in vista delle Olimpiadi Invernali, in occasione delle quali Stato e Regione destineranno risorse per il miglioramento delle infrastrutture, della viabilità e, quindi, delle opportunità commerciali in tutta la Città Metropolitana: "E' un vero peccato che Saronno non possa
trarne vantaggio", commentano.
"Milano è il nostro polo di riferimento, non Varese"
Insomma, la proposta è di fare un passo indietro al 2016 e tornare sui binari in direzione Milano:
"Pensiamo che Saronno abbia poco o nulla in comune con Varese: la storia, la geografia, l’economia, la cultura, la rete infrastrutturale, tutto ci dice che Saronno è parte di un’area di riferimento che è quella del Milanese. Milano è il nostro polo di riferimento e rinunciare ad aderire alla Città Metropolitana ha voluto dire rimanere fuori dallo sviluppo e dai finanziamenti infrastrutturali europei di cui Milano sta godendo: una scelta inspiegabile e non accettabile per noi che vogliamo una città viva, vivibile e al passo coi tempi".
Si può fare?
"Saronno può ancora entrare nella Città Metropolitana - concludono - Sarà necessario presentare domanda alla Regione che avrà sei mesi per autorizzare un referendum territoriale, stabilendone modalità di attuazione e di verifica. Obiettivo Saronno si impegnerà affinché l’ingresso nella Città Metropolitana diventi una realtà".