Consiglio Regionale

Nucleare in Lombardia, il Consiglio non chiude: "Nessuna preclusione ideologica"

Bocciata la mozione M5S che chiedeva di "scoraggiare eventuali decisioni a favore dello sviluppo dell'energia nucleare in Italia"

Nucleare in Lombardia, il Consiglio non chiude: "Nessuna preclusione ideologica"
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Bocciata ieri, martedì 21 settembre, dal Consiglio Regionale la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che chiedeva di "attivarsi in tutte le sedi istituzionali opportune, nel limite delle proprie competenze, per scoraggiare eventuali decisioni a favore dello sviluppo dell’energia nucleare in Italia e, in particolare, in Lombardia".

Tema tornato in discussione, quello dell'energia nucleare, alla luce del costo della dipendenza energetica dall'estero, dei conseguenti aumenti di prezzo in tutti i settori (famiglie comprese) e del "perchè no?" del leader della Lega Matteo Salvini all'eventuale ipotesi di una centrale nucleare in Lombardia.

Nucleare in Lombardia, Cattaneo: "Nessuna preclusione ideologica"

A replicare alla mozione del Movimento 5 Stelle è stato l'assessore all'Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo, che ha esposto la posizione della Giunta già, tra l'altro, abbastanza chiara dalle parole della scorsa settimana della Vicepresidente Letizia Moratti.

"Regione Lombardia – ha affermato l’assessore – non ha una preclusione ideologica nei confronti del nucleare. Il giorno in cui ci saranno tecnologie che ne garantiscono l’adozione in condizioni di assoluta sicurezza, con modalità idonee e accettabili dalla popolazione, in un luogo adatto, si faranno le valutazioni del caso. Anche sulle opportunità che sarà in grado di offrire la tecnologia, se pulita e accoglibile".

Avanti con le rinnovabili ma porta aperta

Insomma se se ne dovesse iniziare a parlare seriamente, anche la Giunta regionale si posiziona sul "perche no?". E d'altronde, anche i recenti studi del JRC (Joint Research Center, l'istituto di ricerca europeo) indicano come il nucleare possa essere compreso tra le fonti energetiche da considerare se si vuole attuare la transizione energetica e ambire alla "carbon neutrality", l'emissione zero di CO2. Anche perchè i reattori di ultima generazione, e quelli in fase di studio, sono lontani anni luce in termini di sicurezza e produzione di scorie rispetto Chernobyl.

In attesa che i discorsi sul nucleare si concretizzino, ammesso che lo faranno mai, in qualcosa la Regione comunque non intende abbandonare le rinnovabili:

“Tali valutazioni (sul nucleare, ndr) terranno conto sia delle esigenze di sicurezza e di tutela ambientale, che delle esigenze economiche a tutela dei consumatori. Ad oggi, sicuramente Regione Lombardia intende portare avanti le scelte di valorizzazione delle Fonti energetiche rinnovabili già contenute nel Piano regionale energia ambiente e clima”.

"Ai Cinque Stelle interessava fare una sceneggiata, non una discussione"

L’assessore nel suo intervento ha sviluppato una serie di argomenti, di dati sui consumi energetici lombardi e del nostro Paese, ed anche sulle prospettive nel medio e lungo periodo. Ha portato quindi ad esempio altre esperienze europee, per evidenziare una serie di ragioni che giustificano e spingono per un affronto dei temi più attento, meno ideologico e pregiudiziale.

“Per questo – ha precisato l’assessore all’Ambiente e Clima – bene ha fatto il Consiglio Regionale a respingere una mozione che anziché favorire una discussione pacata, fondata su basi scientifiche e argomenti ragionati, chiudeva ideologicamente qualunque dibattito sul tema del nucleare. Probabilmente – ha concluso – ai 5 Stelle non interessava fare una discussione nel merito ma solo una sceneggiata a favore di telecamere, che anche oggi non hanno mancato di mettere in campo. E questa purtroppo è la cifra della loro serietà”.

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