Nasce il Comitato Antifascista Abbiatense: "Sindaco Nai si dimetta"
Polemica sul primo cittadino che ha concesso l'evento a Lealtà e azione
La richiesta del neo nato Comitato Antifascista Abbiatense.
Nato il Comitato Antifascista Abbiatense
Mercoledì 18 luglio, alla a Cooperativa Rinascita, è nato il Comitato Antifascista Abbiatense. “A dar vita a questo importante organo – spiegano i fondatori – sono state le numerose realtà che hanno espresso preoccupazione e sdegno, nelle scorse settimane, per la concessione, il 6 e 7 luglio, di uno spazio pubblico a un’organizzazione che, sfruttando il suo mimetismo camaleontico, agevola e promuove il diffondersi d’istanze nazifasciste, antisemite e razziste e che ha il nome di Lealtà Azione. Il Comitato sorge perciò dall’incontro di quei Cittadini, Cittadine, Partiti, Liste Civiche, Associazioni, Anpi e Movimenti che avevano chiesto al Sindaco Cesare Nai, nel rispetto dei principi antifascisti della Costituzione su cui per primo ha giurato, di negare il permesso di utilizzo dello Spazio Fiera a Lealtà Azione”.
Le contestazioni
“A seguito della sordità palesata dal primo cittadino, il Comitato – proseguono – ha deciso di darsi una forma che agevoli il confronto e il coordinamento della sua sfaccettata moltitudine. Il suo obiettivo è quello di impedire la concreta diffusione di idee e azioni neonazifasciste nel territorio abbiatense e di inchiodare alle proprie responsabilità le istituzioni e i rappresentanti amministrativi complici di questa possibile deriva. In questi giorni stanno emergendo dei dettagli inquietanti rispetto all’iter procedurale di concessione degli spazi comunali per la “Festa del Sole”. La richiesta di un’informativa, da parte degli uffici comunali, ha fatto emergere nuovi dubbi sulle modalità di ottenimento dello Spazio Fiera e sul senso politico della concessione. Le informazioni raccolte dagli uffici comunali hanno reso noto che il 20 marzo è arrivata una richiesta agli uffici comunali, che chiedeva l’utilizzo per un’iniziativa completamente diversa da quella che si è poi effettivamente svolta il 6 e 7 luglio. Si chiedeva l’utilizzo dei soli spazi esterni e il porticato, senza alcuna richiesta per l’utilizzo dell’auditorium. Auditorium, che è stato quindi utilizzato senza previa autorizzazione.Il Comitato perciò si domanda come abbia fatto Lealtà Azione ad entrare se l’auditorium era chiuso, non adibito a uso pubblico in quel momento e chi gli abbia aperto. Inoltre – prosegue il comitato -, nella richiesta di utilizzo degli spazi non era menzionato alcun riferimento a Lealtà Azione, alcun riferimento di carattere politico, nessun accenno alle “band nazirock”, “alla sovranità e all’autonomia”, “ai laboratori politici” e alla presenza di senatori, deputati e assessori regionali leghisti e di Fratelli d’Italia. Solo nei primissimi giorni di luglio, tramite gli organi di stampa, sono emerse la vera natura e il programma dell’iniziativa, e solo dopo esplicite richieste degli uffici sono diventate chiare le incongruenze. Solo dopo “la festa”, però, il quadro completo di quanto è accaduto, comprensivo di braccia tese, lodi a Mussolini e danni alla struttura, si è fatto evidente. Il 12 luglio, il consigliere Biglieri ha fatto emergere in consiglio comunale tutti questi dettagli allarmanti. Come risposta, oltre alla minimizzazione da parte del Sindaco e di alcuni consiglieri di maggioranza, ha subìto, nei giorni seguenti, attacchi su alcuni “blog d’informazione” e sui social, fino ad arrivare alle minacce di denuncia da parte di Lealtà Azione”.
E ancora: “Vogliamo esprimere la nostra più ferma e concreta solidarietà al consigliere Biglieri e invitiamo tutte le forze democratiche, che si rifanno ai principi della Costituzione, a continuare a far emergere le contraddizioni di questo triste accadimento, denunciando all’opinione pubblica la vera natura di queste organizzazioni e facendo emergere responsabilità e complicità da parte degli amministratori locali”.
La richiesta di dimissioni del sindaco
“Di fronte a tutto questo – annunciano dal comitato -, alla città blindata per due giorni, con ingenti presidi di forze dell’ordine in assetto antisommossa, alla comunità cittadina divisa e fortemente scossa da quanto accaduto, alle tensioni istituzionali e sociali, ai polveroni virtuali e reali che attraversano la città, riteniamo che ci sia una responsabilità profonda da parte dell’attuale sindaco in carica Cesare Nai. Il sindaco Nai ha affrontato e continua ad affrontare la situazione con estrema superficialità, in modo contraddittorio e menzognero nonostante i dettagli e le incongruenze che man mano emergono. Il sindaco Nai afferma il falso quando dice che non poteva fare nulla, che è andato tutte bene, che l’iter di richiesta e concessione è rientrato nelle normali procedure, che non ci sono elementi per considerare Lealtà Azione un’organizzazione diversa dalle altre. E, soprattutto, si sbaglia quando parla di libertà d’espressione. Non è questo il caso! Riteniamo questo atteggiamento da parte del Primo Cittadino grave e doloso per l’intera comunità, per tutto il territorio e non solo. Il Sindaco Nai rischia di passare alla storia come il primo sindaco Italiano che appoggia, sostiene e giustifica un’organizzazione dell’ultradestra neofascionazista”.