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Mozzate, la maggioranza difende il presidente del consiglio

Il vicesindaco: "Fabio Reina ha sempre dimostrato assoluta imparzialità e correttezza, anzi, è andato anche oltre, tentando più volte, purtroppo inutilmente, di instaurare rapporti di collaborazione con le minoranze".

Mozzate, la maggioranza difende il presidente del consiglio
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Mozzate, la maggioranza non è rimasta indifferente di fronte alle pesanti accuse di parzialità e alla mozione di sfiducia ai danni del presidente del consiglio Fabio Reina, presentata in modo compatto dalle forze di opposizione, dunque da Lega e da «Passione Civica». A prendere posizione è la vicesindaco Francesca Preatoni.

Mozzate, la maggioranza difende il presidente del consiglio

«A seguito dell’articolo pubblicato la scorsa la settimana in merito alla mozione di sfiducia verso il presidente del consiglio, ritengo doveroso fare alcune precisazioni e osservazioni. Innanzitutto relativamente al ruolo del presidente: come enunciato dal Testo Unico Enti Locali, al presidente del consiglio sono attribuiti i poteri di convocazione e direzione dei lavori e delle attività del consiglio, non quello di fare il cerimoniere del Comune e occuparsi degli inviti. E nel suo ruolo il presidente del consiglio, Fabio Reina ha sempre dimostrato assoluta imparzialità e correttezza, anzi, è andato anche oltre, tentando più volte, purtroppo inutilmente, di instaurare rapporti di collaborazione con le minoranze convocandole per definire insieme a loro modalità di comunicazione e di lavoro condivise, che sono state puntualmente disattese», anticipa Preatoni, aggiungendo subito dopo: «Fatta questa doverosa premessa, mi preme evidenziare che sono stata io, Francesca Preatoni, a organizzare la manifestazione del 2 giugno e non il presidente del consiglio; pertanto se c’è qualcuno a cui a deve essere addebitata la responsabilità del mancato invito ai consiglieri di minoranza, quella sono io».

Sul mancato invito delle opposizioni alla cerimonia del 2 giugno

Entrando nel merito della cerimonia per la Festa della Repubblica: «Come ho già avuto modo di spiegare nella risposta scritta consegnata ai consiglieri di Passione Civica e Lega, l’unico motivo è stato determinato dal fatto che non è stato fatto alcun invito se non ai ragazzi diciottenni per questioni di sicurezza legate all’emergenza pandemica. Detto ciò, con profondo rammarico e delusione, non posso fare a meno di evidenziare che, dal momento della loro elezione, nessuno dei consiglieri degli attuali gruppi di minoranza ha mai  partecipato alle manifestazioni del 2 giugno, 25 aprile e 4 novembre nonostante abbiano sempre ricevuto il nostro invito scritto a partecipare, con l’unica eccezione della consigliera Sapia, che ha preso parte lo scorso anno alle manifestazioni che si sono svolte online». E infine con una nota di provocazione: «Permetteteci quindi di evidenziare che un consigliere comunale, in quanto rappresentante dei cittadini che lo hanno eletto, indipendentemente dal suo essere in maggioranza o minoranza, dovrebbe sempre sentire il dovere e anche il piacere di presenziare alle manifestazioni organizzate in occasione delle ricorrenze istituzionali, senza aver bisogno di inviti o tappeti rossi, perché la partecipazione è un dovere istituzionale e morale, e non un momento di visibilità, come forse qualcuno vorrebbe».

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