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Polemica
Mozzate, il presidente del consiglio risponde alle minoranze
"Da parte delle opposizioni non c’è stata nessuna volontà di dare un mano. Non mi demotivo e mantengo i miei buoni propositi".
Mozzate, al termine del dibattito sulla mozione per la sfiducia del presidente del consiglio, ha preso la parola il diretto interessato, Fabio Reina.
Mozzate, il presidente del consiglio risponde alle minoranze
«Fin dalla prima volta in cui mi sono seduto su questo posto ho chiesto sincere scuse per gli errori che avrei commesso. Nessuno è perfetto, sono però dotato di intelligenza a sufficienza per comprendere i doveri del mio ruolo. Non mi sono mai permesso di ribattere ai vostri richiami sui doveri istituzionali ma ora sono stanco», ha anticipato, puntualizzando: «Li conosco già. Sto cercando di rispettarli nonostante le opposizioni non abbiano fatto nulla per aiutarmi. Il mio primo atto è stato proporre di mettere tutte le forze politiche intorno a un tavolo, ma bisogna essere in due per concretizzare un buon proposito. Certi toni e comportamenti sono poco opportuni, ma non ho risposto tramite social o stampa perché è il Consiglio il luogo istituzionale in cui discutere». Ha poi aggiunto: «Ci sono difficoltà oggettive nella pubblica amministrazione che fanno sì che gli atti non arrivino in tempo neanche alla mia lettura. Vi prego poi di non usare più il termine “appendice della giunta” che non mi appartiene».
"Ho sempre voluto collaborare"
E ancora: «Ho proposto di indire una riunione capigruppo al mese e la risposta è stata ricevere una serie di richieste di accesso agli atti che, per quanto legittime, potevano essere tranquillamente discusse in presenza, senza aumentare il carico di lavoro degli uffici». Infine, anticipando che non avrebbe partecipato alla votazione: «Lavoro anche io, ma non mi sono mai sottratto dal rispondervi. Eppure da parte vostra non c’è stata nessuna volontà di dare un mano. Non mi demotivo e mantengo i miei buoni propositi».
