Venegono Superiore

Mozione ciclopedonale al Pianbosco, Barbieri: "I motivi del no non sono sostenibili"

Il consigliere di Venegono Domani torna sui motivi del no espressi dalla maggioranza

Mozione ciclopedonale al Pianbosco, Barbieri: "I motivi del no non sono sostenibili"
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Dopo il no nel consiglio comunale del 17 novembre alla mozione in cui si chiedeva di aprire un tavolo coi Comuni limitrofi per un progetto di pista ciclopedonale nel Parco Pineta, il consigliere di Venegono Domani Stefano Barbieri "confuta" le motivazioni portate dalla maggioranza per la bocciatura.

Ciclopedonale al Pianbosco, il commento di Barbieri

Di seguito, la nota del consigliere di minoranza Stefano Barbieri:

Venegono Domani ritiene di fare alcune precisazioni in merito alla mancata approvazione della mozione per la realizzazione di un itinerario ciclopedonale del Parco Pineta.

La proposta in mozione si fonda su due aspetti chiave:

  • Il recepimento degli indirizzi promossi dalla Provincia di Varese sugli itinerari ciclopedonali;
  • Sviluppare una visione territorialmente coerente con i comuni vicini per arrivare gradualmente dall’idea al progetto e dal progetto alla realizzazione.

Su questi aspetti la maggioranza ha affermato durante il dibattito di condividere lo spirito dell’iniziativa, come chiaro dalle parole del consigliere Fabio Vanerio e da quelle dell'assessore Roberto Castiglioni, prima che si scaldassero gli animi. Tanto sarebbe bastato per approvare.

Le motivazioni della mancata approvazione, come ho dimostrato in consiglio comunale, non sono sostenibili:

  • Circa i rinnovi dei consigli comunali nelle altre amministrazioni il problema non si pone perché la mozione lascia aperta la possibilità di attivarsi sia prima che dopo. Resta facoltà dell’amministrazione di Vengono Superiore scegliere quando attivarsi. Obiezione confutata.
  • Circa i “metodi sbagliati”, sono state proposte proprio quelle richieste dalla Provincia di Varese. Non abbiamo prescritto di arrivare a un accordo di programma con i comuni vicini prima che vadano ad elezioni. L’accordo di programma è un risultato che richiede lavoro di relazioni da intessere quando l’amministrazione lo ritenga opportuno. Noi ci muoveremmo sin da subito perché le relazioni non sono mai vane, ma con tale facoltà aperta, è chiaro che anche questa obiezione sia confutata.
  • Sempre a proposito di “metodi sbagliati”, partire da un progetto come pretende la maggioranza, non è l’approccio migliore vista l’ampiezza del territorio e il numero di comuni coinvolti. Meglio partire da un foglio bianco dove ognuno, questo sì, può mettere su tavolo idee più concrete e contestualizzarle in una visione di sistema territoriale, ma qui siamo già un passo oltre perché prima serve l'accordo di programma. Stessa obiezione, altro elemento di confutazione.

Prendiamo piuttosto atto della nuda verità con quanto ha affermato il sindaco Lorenzin: vale a dire che la maggioranza intende procedere con il proprio programma senza sentirsi in dovere di recepire le proposte delle minoranze. Proposte che, si badi bene, non sono contrarie o alternative rispetto al programma della maggioranza, ma anzi intendono essere un contributo a supporto e miglioramento su un tema che nella sostanza è condiviso da tutti in consiglio: la necessità di intervenire sulla mobilità leggera senza fare da soli, ma aprendosi a una visione di 'area vasta' da delineare insieme ai comuni vicini".

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