La posizione

Maternità surrogata: la mozione del centrodestra saronnese

"Perché il Consiglio abbia la grande opportunità di esprimere una ferma condanna nei confronti di coloro che si affidano alla pratica dell’utero in affitto".

Maternità surrogata: la mozione del centrodestra saronnese
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Una mozione sull’universalizzazione del divieto di ricorso alla maternità surrogata da parte del cittadino italiano è quella presentata dal centrodestra a Saronno a firma dei capigruppo Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia.

Maternità surrogata: la mozione

Hanno spiegato Angelo Veronesi, Gianpietro Guaglianone e Mariassunta Miglino:


"La mozione nasce dalla considerazione che in Italia la pratica della maternità surrogata è considerata un reato punibile con la pena della reclusione da tre mesi a due anni e con pena pecuniaria da 600.000 a 1 milione di euro, per 'chiunque in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità'.
Con sentenza n. 33 del 9 marzo 2021 la Corte Costituzionale ha riconosciuto che l’utero in affitto 'offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane' .
Il divieto, però, opera solo a livello nazionale e nulla prevede per i casi in cui la pratica della maternità surrogata sia praticata all’estero. Nei Paesi in cui essa è tollerata o addirittura permessa intensifica un vero e proprio mercimonio internazionale che può configurarsi come traffico commerciale di bambini.".

"Perché il Consiglio esprima una ferma condanna"

Hanno continuato:

"Da qui la mozione che sottolinea come il Consiglio Comunale abbia la grande opportunità di esprimere una ferma condanna nei confronti di coloro che si affidano alla pratica dell’utero in affitto incentivando lo sfruttamento del grembo di una donna per fini economici e la mercificazione di bambini. La mozione impegna il Sindaco e la Giunta a sostenere e sollecitare, per tramite del Presidente della Camera dei deputati, la più celere calendarizzazione delle proposte di legge AC. 342/2022, AC. 887/2023 e AC. 1026/2023, affinché sia al più presto introdotto nella legge della Repubblica Italiana un esplicito divieto universale di accesso alla pratica della maternità surrogata anche in Paesi stranieri".

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