Lettera a Trenord da Ceriano: "Non chiudeteci la stazione"

Solo sei anni fa il taglio del nastro, ora Trenord vuole chiuderla.

Lettera a Trenord da Ceriano: "Non chiudeteci la stazione"
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Il sindaco Dante Cattaneo ha scritto una lettera a Trenord e all’assessore regionale ai Trasporti Claudia Maria Terzi.

Lettera a Trenord per salvare la stazione

“Non toglieteci la stazione”. Il sindaco Dante Cattaneo si schiera al fianco dei pendolari di Ceriano Laghetto. Nei giorni scorsi dall’ufficio del sindaco è stata inviata una lettera indirizzata a Trenord e all’assessore regionale Claudia Maria Terzi, nella speranza di scongiurare la soppressione della fermata di Ceriano-Groane. “Si lascino almeno i treni utilizzati dai pendolari, lavoratori e studenti, negli orari da loro utilizzati” chiede il sindaco.

Razionalizzazione ai danni dei pendolari

Perchè la lettera? La soppressione della fermata di Ceriano-Groane, come quella di Cesano Groane, compare nel piano di razionalizzazione di Trenord. Un programma che dovrebbe risolvere la situazione di difficoltà dell’azienda, da mesi alle prese con ritardi, guasti e cancellazioni su tutte le linee regionali, anche a causa della mancanza di investimenti da parte del socio Trenitalia. Quindi, per ridurre i disagi lamentati e subiti dai pendolari, dal 9 dicembre via le fermate meno importanti, le corse meno utilizzate e le tratte poco redditizie fino all’arrivo dei nuovi treni. Forse, tra un paio d’anni.

Chiusura a sei anni dall’inaugurazione

L’operazione dovrebbe consentire infatti a Trenord di risparmiare e recuperare risorse vitali per migliorare il servizio. Peccato però che nel caso della stazione di Ceriano-Groane, in caso di chiusura si sarebbe davanti a uno spreco di risorse più che un risparmio. “La soppressione totale della fermata Groane rappresenterebbe un errore, visto che è stata inaugurata solo sei anni fa, dopo lavori lunghi e investimenti ingenti – spiega infatti Cattaneo –  Per Ceriano Laghetto l’apertura di quella fermata, lasciata incustodita in mezzo al bosco, ha portato molti più danni che benefici con l’arrivo sul territorio di tossicodipendenti da mezza Lombardia. Ora la beffa di togliere tutti i treni creando disagio anche a quei pochi (coraggiosi) studenti e pendolari che la utilizzano per andare e tornare da scuola e lavoro. Insieme al consigliere regionale Andrea Monti chiedo che si riveda il piano lasciando i treni nelle fasce orarie più usate dai pendolari”.

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