Le Lega: "Casali ha votato il finanziamento alla sua associazione". Lui: "Non è così. Ora li denuncio io"
Conflitto di interessi nel finanziamento alla Fiab? L'assessore: "Sono riusciti nel miracolo di sbagliare sia il soggetto che ha ricevuto la quota di adesione sia il ruolo che avevo nel soggetto che loro avevano confuso essere il beneficiario. Un disastro di incompetenza e superficialità"
Denuncia e controdenuncia fra la Lega di Saronno e l'assessore Franco Casali. Al centro, l'adesione della città alla Rete Comuni Ciclabili.
La Lega: "Casali ha votato un finanziamento alla sua associazione
"Una caduta di stile", l'aveva definita il consigliere della Lega Raffaele Fagioli. Caduta di stile che, almeno in teoria, ricadrebbe addirittura tra i reati: secondo il Carroccio infatti l'assessore all'Ambiente Franco Casali avrebbe partecipato e votato un contributo del Comune alla "sua" associazione, la Fiab Saronno. Cosa che sarebbe in evidente conflitto di interessi, per il quale il Carroccio ha fatto sapere di aver chiesto un parere al Prefetto.
"L’Assessore Casali è il presidente di Fiab Saronno Ciclocittà - attaccava Fagioli - Questa associazione, in virtù della delibera di Giunta Comunale n.33 dell’11 Marzo 2021 riceverà dal Comune di Saronno un compenso in danaro per compiere l’analisi dei fattori della ciclabilità".
L'assessore: "Ennesimo buco della Lega. Ora li denuncio io"
Le cose, però sarebbero ben diverse. A spiegarlo una nota diramata dal Comune in cui Casali spiega la "sua" versione e sgombra il campo da qualsiasi dubbio di conflitto di interessi.
"Ancora una volta la Lega ha 'bucato', visto che parliamo di biciclette. Un grazie alla Lega infatti per aver colto un’ottima occasione per ricordare alla città tutte le tante e valide ragioni per le quali ha scelto poco più di sei mesi fa di cambiare guida in Comune".
Una polemica "boomerang" la definisce l'assessore, viziata proprio alla sua base:
"Se i gentili signori della Lega avessero fatto quello che chiunque in politica e nella pubblica amministrazione deve saper fare, ovvero cercare informazioni puntuali prima di parlare e, ancora di più, prima di scrivere o peggio denunciare, avrebbero scoperto che il soggetto che ha ricevuto una quota per l’adesione del Comune alla rete Comuni Ciclabili è un soggetto presente a livello nazionale nel quale il sottoscritto non ricopre alcuna carica e ruolo.
Per giunta, si tratta di un progetto al quale partecipano centinaia di amministrazioni di tutti i colori politici (Lega inclusa) con un contributo di 500 euro all’anno o più, a seconda del numero di abitanti (euro 500 per Saronno)".
Non solo. Perchè se anche si fosse trattato di un contributo diretto all'associazione, e non per l'adesione al progetto nazionale, il conflitto di interessi non ci sarebbe dato che Casali non è più presidente di Fiab Saronno da febbraio.
"Quindi sono riusciti nel miracolo di sbagliare sia il soggetto che ha ricevuto la quota di adesione sia il ruolo che avevo - e non ho più - nel soggetto che loro avevano confuso essere il beneficiario. Un disastro di incompetenza e superficialità - ribatte Casali - Ovvero la ragione per cui i saronnesi hanno licenziato loro e la loro amministrazione. La cosa positiva di questa bolla di sapone è che mi hanno dato l’ottima occasione per valutare una bella denuncia per diffamazione che qualora, come sarà probabile, arrivasse a buon fine produrrebbe un risarcimento da parte loro che io devolverei interamente ad associazioni benefiche di Saronno, in aiuto delle famiglie in difficoltà economica. Almeno una volta a loro insaputa, la Lega avrebbe fatto qualcosa di buono per i saronnesi".