"La sicurezza a Turate deve essere una priorità"
Il consigliere d'opposizione Leonardo Calzeroni invita l'Amministrazione a porre l'attenzione sulla stazione e sui boschi.
«Turate non è il Bronx, ma una serie di notizie di cronaca ci ricordano che non è neppure un’isola felice». Così il consigliere d’opposizione Leonardo Calzeroni inizia il suo intervento sulla sicurezza ricordando i «furti, particolarmente intensi e preoccupanti per la sistematicità con cui sono avvenuti in abitazioni e box».
"La sicurezza a Turate deve essere una priorità"
Il consigliere fa un excursus dei vari episodi gravi legati alla sicurezza avvenuti nel corso del 2024.
Ripercorriamo alcune di queste eventi che hanno scandito l’anno che si sta chiudendo. Innanzitutto quelle riguardanti i furti, particolarmente intensi nei primi mesi dell’anno e preoccupanti, in particolare, per la sistematicità con cui sono avvenuti, interessando abitazioni e box d’interi quartieri. Un fenomeno, questo, diffuso in tutto il saronnese e nella bassa comasca e, per questo, sintomatico di un’attività criminale organizzata che immette la refurtiva nei circuiti illegali della ricettazione. E’ però, a partire dall’estate che il nostro paese è entrato a pieno titolo nella cronaca nera. A luglio, in prossimità dell’area boschiva, il corpo di un giovane di origine nordafricana, probabilmente vittima di un regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di droga, è stato trovato ferito, sanguinante e abbandonato, riverso sull’aiuola adiacente uno spartitraffico di via Como. A settembre, sempre in via Como, la rotonda all’intersezione con via San Maurizio è stata teatro di un vero e proprio agguato criminale a colpi di pistola tra bande di origine albanese, in seguito al quale sono rimaste a terra due persone gravemente ferite. Infine, lo scorso 8 ottobre, lo spaccio di droga è tornato protagonista grazie ad un servizio giornalistico di Vittorio Brumotti, popolare biker ed inviato della trasmissione televisiva “Striscia la Notizia”, che ha portato alla luce la presenza organizzata nelle aree boschive turatesi di una rete di spacciatori, con tanto di tende, sedie e fornelli da campo. Vero e proprio campo-base dal quale, con tutta probabilità, partono gli spacciatori che fanno la spola dai boschi alla stazione di Gerenzano-Turate, quale presumibile punto di snodo per la distribuzione della droga nei paesi vicini. Magari anche di spaccio.
E' anche una questione politica
Per Calzeroni anche l'Amministrazione comunale può fare la sua parte per rendere più sicure la stazione e le zone boschive.
Il fenomeno è preoccupante, complesso e problematico da affrontare, anche perché di competenza soprattutto delle Forze dell’Ordine. Ciò che, invece, compete al Comune è intraprendere politiche ed azioni per evitare che porzioni di territorio finiscano nell’abbandono e nel degrado, divenendo il terreno di coltura della criminalità. Se sul fronte della televigilanza e della videosorveglianza sono stati fatti passi avanti importanti, altrettanto non si può dire per recuperare e mettere in sicurezza le nostre zone boschive, per sottrarle al degrado e renderle fruibili ai cittadini.Anche la zona della stazione, dopo la chiusura del passaggio a livello, necessiterebbe, insieme alla via Roma, d’interventi progettuali per una loro seria riqualificazione e per garantire la necessaria sicurezza ai cittadini che vi abitano, a quelli che vi transitano ed ai pendolari.