La ripresa della scuola a settembre: i sindaci scrivono al Prefetto
Cinquanta amministrazioni comunali chiedono alla massima autorità varesina un tavolo permanente di coordinato provinciale
Cinquanta sindaci di centrodestra della provincia scrivano al prefetto Dario Caputo per porre attenzione sulle criticità circa l’applicazione delle norme anti Covid per la riapertura della scuola, norme che gravano sui Comuni anche da un punto di vista economico.: “Ingressi scaglionati, prolungamenti di orari, raddoppi di costi per i trasporti degli studenti, mancanza di spazi, sono solo alcuni dei problemi che dovremo affrontare”.
Scuola: i sindaci scrivono al Prefetto
“L’insieme delle regole per la ripresa scolastica a settembre dovrà essere costruito con chi le dovrà poi applicare, certamente le istituzioni scolastiche, ma anche i Comuni. Ingressi scaglionati, prolungamenti di orari, raddoppi di costi per i trasporti degli studenti, mancanza di spazi, sono solo alcuni dei problemi che dovremo affrontare”.
Premettono i 50 sindaci varesini di centrodestra nella missiva inviata al Prefetto. Tra i firmatari anche Giuseppe Bascialla di Tradate, Alessandro Fagioli di Saronno, Paolo Mazzucchelli di Cairate, Raffaella Galli di Caronno Varesino, Gianluigi Cartabia di Cislago, Maria Elena Castelli di Fagnano Olona, Pietro Zappamiglio di Gorla Maggiore, Enrico Puricielli di Samarate, Luigi Clerici di Uboldo, Oreste Battiston di Solbiate Arno, e Ambrogio Crespi di Venegono Superiore.
Regole onerose, serve una regia
I sindaci nella lettera mettono in luce i problemi che dovranno affrontare per adeguare i plessi scolastici e i servizi annessi alle norme anti Covid e i costi conseguenti.
“Se da un lato – scrivono i sindaci - le scuole non possono inventarsi nuovi spazi, dall’altro i Comuni non possono inventarsi adeguamenti alle norme di spazi esterni che devono rispettare le stesse regole di sicurezza delle aule, facendo tra l’altro ricadere la responsabilità e gli oneri economici sui Sindaci, che avranno anche la responsabilità civile e penale degli spazi così recuperati. Senza dimenticare che le scuole dell’infanzia avranno necessità di molti più insegnanti che dovranno essere assunti proprio dalle amministrazioni comunali, il cui costo rischia inevitabilmente di ricadere sulle rette delle famiglie. Non meno importante il problema per il trasporto, soprattutto per gli studenti che devono recarsi a frequentare la scuola secondaria e gli istituti superiori fuori dal loro paese di residenza. Ed ancora il problema delle mense scolastiche. Le alternative al sistema attuale di somministrazione, sempre se applicabili, comporteranno dei costi certamente maggiori degli attuali e che anche in questo caso dovranno essere necessariamente coperti”.
Tavolo permanente di coordinamento provinciale
Da qui la richiesta al Prefetto:
“Chiediamo l’istituzione di un tavolo permanente di coordinamento provinciale per la scuola, che dovrà vedere coinvolti oltre agli enti locali, l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Agenzia del trasporto pubblico, i direttori didattici. Un tavolo che esamini quindi le possibili soluzioni e sia di collegamento con gli enti superiori”