Saronno

La Lega Saronno "frena" la Giunta: "Palazzo Visconti è insicuro, non ci sia smania di apparire"

Il segretario Claudio Sala: "Già 4 anni fa abbiamo fatto delle verifiche per riaprire il cortile. L'analisi non lasciò dubbi"

La Lega Saronno "frena" la Giunta: "Palazzo Visconti è insicuro, non ci sia smania di apparire"
Pubblicato:

Dopo l'annuncio nei giorni scorsi da parte di Obiettivo Saronno e dell'assessore ai Lavori Pubblici Novella Ciceroni di voler riaprire le porte della corte e del palazzo storico abbandonati da anni, come da impegno assunto dalla Giunta, la Lega di Saronno frena gli entusiasmi dell'Amministrazione Airoldi e avverte: "Palazzo Visconti è insicuro".

Palazzo Visconti, recupero o abbandono?

La Giunta Airoldi spinge sulla messa in sicurezza e riapertura di Palazzo Visconti e della sua corte, per farne un nuovo luogo della cultura cittadina. La struttura, abbandonata da anni e già al centro di un reportage durante le elezioni dell'attuale Presidente del Consiglio Pierluigi Gilli sul degrado in città, sarà quindi al centro per ora delle analisi da parte dei tecnici comunali e presto, forse, dei cantieri che dovranno metterlo in sicurezza e renderlo nuovamente fruibile dopo oltre 10 anni di abbandono.

Sala (Lega): "Verifiche già fatte, sia usato il buonsenso"

Prima ancora delle nuove ispezioni e analisi sul da farsi, il segretario della Lega Saronno Claudio Sala frena però gli entusiasmi: quattro anni fa fu già valutato un progetto di recupero del cortile, e venne accantonato.

"Palazzo Visconti insicuro: lo avevamo già verificato - scrive Sala - Il cortile è senza vie di fuga e può ospitare poche decine di persone con il rischio di caduta di calcinacci. Questa idea fu già portata all'attenzione dell'ex assessore ai lavori pubblici ed agli uffici competenti, ben quattro anni fa, da parte mia, allora Presidente della commissione commercio.

Purtroppo le verifiche eseguite all'epoca non lasciarono molto spazio alla concretezza della realizzazione del progetto, in quanto il grave stato di abbandono dell'edificio avrebbe inficiato sulle misure da adottare per mettere in sicurezza l'utilizzo del cortile interno.

Gli interventi individuati

"Nello specifico - continua Sala - per rendere agibile la superficie di utilizzo, si sarebbero dovuti transennare i muri perimetrali con una distanza minima di un paio di metri dalle gronde, che risultavano pericolanti e con il rischio di caduta di calcinacci. Di conseguenza questa condizione di messa in sicurezza, avrebbe ridotto notevolmente la superficie di utilizzo del cortile stesso. Inoltre bisognava prevedere un valido piano di evacuazione con relative vie di fuga. Altra questione da affrontare era la pavimentazione dell'area, che risultava essere sconnessa e ammalorata e che quindi avrebbe dovuto subire un intervento di livellamento per evitare inciampi. In virtù di questa analisi, al fine di tutelare la sicurezza dei cittadini, preferimmo evitarne l'utilizzo. Oggi la situazione è ancora più delicata di allora, in quanto con la questione Covid, bisogna avere delle superfici in grado di garantire distanziamenti efficaci, e quindi oltre al problema sulla sicurezza della struttura, si aggiungerebbe un ulteriore problematica da gestire. Ci auguriamo che il buonsenso possa prevalere sulla smania di apparire, perché la sicurezza dei cittadini è una priorità che ogni Sindaco deve garantire".

TORNA ALLA HOME

Seguici sui nostri canali