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Il Presidente ticinese Norman Gobbi: "Degli italiani che c... me ne frega a me". Astuti: "Si scusi"

Fuorionda eloquente quello catturato dai microfoni di Tele Ticino dall'espondente di quella Lega dei Ticinesi che, periodicamente, punta il dito contro i frontalieri italiani

Il Presidente ticinese Norman Gobbi: "Degli italiani che c... me ne frega a me". Astuti: "Si scusi"
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Fuorionda dai potenziali "risvolti diplomatici" quello trasmesso in diretta su Tele Ticino da parte del Presidente del Consiglio di Stato Ticinese Norman Gobbi. Subito prima di intervenire al microfono del Tg Ticinonews, lo si sente dire "Dei tagliàn che c... me ne frega a me".

Il fuorionda del Presidente ticinese Gobbi

Che il suo partito, la Lega dei Ticinesi, non vedesse di buon occhio gli italiani e in particolar modo i frontalieri non è un mistero per chi vive a pochi chilometri dal confine svizzero. Dalla definizione di "ratùn", ratti, che per anni ha accompagnato slogan e manifesti delle Lega al di là del confine alle continue pressioni per norme più restrittive verso chi da Sud entra in terra elvetica per lavorare. L'ultimo "scivolone" diplomatico è quello di Norman Gobbi, Presidente del Consiglio di Stato Ticinese e del Dipartimento delle Istituzioni.

Poco prima di rispondere a una domanda sulle misure contro il coronavirus, parlando con una persona fuorischermo, lo si sente dire chiaramente "dei tagliàn che c... me ne frega a me".

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Astuti: "Si scusi subito con gli italiani e i frontalieri"

Una "gaffe", se così si può dire, che non è passata inosservata. A richiamare all’ordine il politico ticinese il consigliere regionale del PD Samuele Astuti che afferma "alla luce di quello sfortunato fuori onda invitiamo il Presidente a prendere le distanze dalle sue stesse parole e a scusarsi con gli italiani, soprattutto i frontalieri, che ogni giorno si recano in Svizzera per lavorare, contribuendo alla crescita economica e sociale del paese".

"Inoltre - incalza il consigliere dem - non è tollerabile che chi ha il compito di dirigere il Dipartimento delle Istituzioni e, di conseguenza, la polizia cantonale, contribuisca ad instaurare un clima di insofferenza nei confronti dei nostri connazionali. Norman Gobbi si scusi e mostri rispetto quando parla degli italiani".

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