Idee in Comune, il candidato sindaco Lisa Molteni presenta la sua lista
La candidata Lisa Molteni: "Siamo l'unica e vera lista civica e per questo abbiamo già vinto".
Elezioni a Gerenzano, l’ultimo candidato a uscire allo scoperto è stato Lisa Molteni, scelta come rappresentante della lista civica «Idee in Comune».
Idee in Comune, i nomi e i volti
Franchi Marco
Pireddu Lucrezia
Feni Maurizio
Vivolo Maria
Ruggeri Giovanni
Citterio Patrizia
Scrivano Moris
Fraschini Donatella
Vivolo Andrea
Mazzatorta Stefano
Galli Francesca
Caricato Luigi
Alpegiani Claudio
Giacalone Giovanni
Idee in Comune, il commenta della candidata sindaco
«Conoscendo il consigliere Marco Franchi, tre anni fa mi sono avvicinato al suo progetto civico. E con orgoglio rivendico che siamo l’unica lista civica in corsa in queste elezioni e per questo abbiamo già vinto. Da una parte c’è la maggioranza sostenuta dal Pd e dell’altra il centrodestra. Preciso che non ho nessuna tessera di partito in tasca. Lo scorso anno ho avuto la mia prima grossa esperienza politica candidandomi nelle amministrative di Milano per una lista civica che supportava il candidato sindaco Gianluigi Paragone e sono stata la prima dei non eletti dopo di lui», anticipa Lisa Molteni, 44 anni e assistente commerciale per un’azienda che si occupa di pubblicità e digital web. «Ho deciso di candidarmi sia per la squadra, composta da candidati pieni di diverse attitudini, sia perché ritengo che la vera politica, per cui provo una grande passione, si faccia sul territorio. Sono anche consapevole che fare il sindaco sia un lavoro a tempo pieno, per questo garantisco già che lascerò il mio lavoro in caso di vittoria per dedicarmi completamente al Comune». Molteni è originaria di Saronno e vive a Gerenzano dal 1993: «Sono affezionata a questo paese e sono convinta abbia un potenziale enorme che deve però essere valorizzato, cosa che finora non è stata fatta. Vogliamo prenderci cura del territorio partendo dalle basi e il nostro primo obiettivo è abbattere l’alto astensionismo perché i cittadini devono tornare a sentirsi rappresentati, stimolati e tutelati dalla politica e dalla classe dirigente locale».