"I Servizi sociali sono a un passo dal collasso"
L’assessore di Gerenzano Dario Borghi lancia l’allarme dopo i nuovi tagli annunciati agli enti locali.
«I servizi sociali sono a un passo dal collasso in tutti i Comuni di qualsiasi colore politico siano le amministrazioni». Così l’assessore di Gerenzano Dario Borghi lancia l’allarme dopo i nuovi tagli annunciati agli enti locali.
Cresce l'emergenza sociale
Sulla situazione di Gerenzano:
«Aumentano le richieste di aiuto economico da parte di fasce deboli, anche per pagare le rette nelle casa di riposo, che sono sempre più alte, come quelle di tutti i servizi erogati. Crescono le richieste di assistenza dopo le dimissioni ospedaliere di persone sole. Aumenta la richiesta di sostegno di nuclei familiari alle prese con sfratti e con il costo della vita in aumento. Altro dato allarmante è relativo a quanto incide l’affido al Comune dei minori da collocare in idonee strutture».
Scarso è il sostegno delle Istituzioni superiori:
«Un aiuto è venuto dalla Regione, ma solo per i Comuni di piccole dimensioni. Gerenzano e tutti i Comuni del distretto di Saronno sono quindi esclusi».
"Dallo Stato nessun aiuto, anzi solo tagli"
A bilancio i Servizi sociali ed educativi assorbono 1.318.888 euro, eppure queste risorse non bastano a soddisfare tutte le richieste:
«Dovremmo poter aumentare la capacità di intervento in termini di spesa, perciò auspichiamo interventi concreti, aiuti economici ai Comuni da parte di Regione e Governo per permettere il proseguire di politiche sociali, educative, di prevenzione e di integrazione che ad oggi gravano quasi completamente sulle spalle dei nostri concittadini, che se ne fanno carico attraverso il versamento di tasse».
A questa situazione già allarmante si somma l’annuncio di tagli ai Comuni:
«Non voglio fare una polemica di parte , bensì una mera costatazione dei fatti. A oggi Stato e Regione continuano a riversare sulle amministrazioni locali, senza distinzione di colore politico, responsabilità e tagli. Per quanto riguarda Gerenzano i tagli programmati dal Governo sono i seguenti: 29.716 euro nel 2024; 29.754 euro nel 2025; 18.087 euro nel 2026; 18.512 euro nel 2027; 25.484 euro nel 2028. Il totale dei tagli preventivato è di 121.553 euro».
Gravi sarebbero le conseguenze se ciò fosse confermato:
«I servizi che potrebbero essere drasticamente ridimensionati o tagliati, come conseguenza di questa politica nazionale, sono quelli legati agli anziani, alle fasce deboli, ai servizi di prevenzione sociale ed educativi, all’assistenza domiciliare. Saremmo costretti a rivedere al ribasso gli aiuti alle scuole e alle organizzazioni di volontariato che ricoprono un ruolo importantissimo nell’affiancare il Comune relativamente alle azioni di impegno sociale».