Polemica

Gerenzano, il leghista Borghi striglia il sindaco sulle molestie olfattive

Il caso politico è scoppiato dopo una risposta di Campi alla richiesta di informazioni sui cattivi odori in paese.

Gerenzano, il leghista Borghi striglia il sindaco sulle molestie olfattive
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Gerenzano, le molestie olfattive tornano al centro del dibattito politico dopo la notizia della partecipazione del Comune all’accordo d’intesa con Cislago e Turate per costituirsi parte civile nel processo contro due aziende del comasco.

Gerenzano, il leghista Borghi striglia il sindaco sulle molestie olfattive

A intervenire è  il consigliere d’opposizione Cristiano Borghi: «Dopo il consiglio del 23 settembre, dove si è discusso del problema degli odori nauseabondi, che spesso, soprattutto in estate, si sentono pesantemente nel nostro paese, il 5 ottobre, in qualità di capogruppo della lista “Cristiano Borghi sindaco”, ho inviato al Comune una richiesta per sapere se esistesse un documento da parte dell’ente preposto che ne accertasse la innocuità in caso di inalazione. Dopo alcuni solleciti, il 21 gennaio, il sindaco ha risposto sostenendo che l’innocuità degli odori ripugnanti si evinceva da una riunione avuta dal legale del comune di Gerenzano con Turate, che ne ha avuta cognizione esaminando il fascicolo del procedimento penale in corso al Tribunale di Como. Ha poi aggiunto che se ne avessimo voluto avere una copia ci saremmo dovuti rivolgere al Tribunale». A questo proposito: «Credo che un sindaco che risponde di rivolgerci al Tribunale, è superficiale e irrispettoso, non solo nei nostri confronti, ma anche verso la cittadinanza preoccupata». E infine: «Non vogliamo fare nessun allarmismo, sia chiaro, ma vorrei ricordare che il sindaco, oltre a essere un pubblico ufficiale, è anche il responsabile della salute dei gerenzanesi. Visto che l’Amministrazione non ha in possesso documenti dove si certifica la non pericolosità di questi odori, se ci tiene veramente alla salute dei suoi cittadini e a tranquillizzare i gerenzanesi, avrebbe inviato immediatamente una richiesta ufficiale all’Arpa, o al Tribunale di Como, per ottenere il documento ufficiale da pubblicare, in modo che tutti i cittadini ne fossero al corrente e sarebbero stati tutti tranquilli e sereni. Così avrebbe fatto se avesse avuto a cuore i cittadini».

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