Elezioni comunali Tradate, il Pd apre la campagna in attacco
Si accende la campagna elettorale in vista delle elezioni comunali si Tradate, il Partito Democratico coi primi manifesti attacca l'addio di Galli.
Si apre la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali di Tradate, manifesti del Pd contro l’abbandono di Galli.
Elezioni comunali, campagna all’attacco
Una rondine non fa primavera ma, almeno in questo caso a Tradate, un manifesto fa campagna elettorale. Quella del Partito Democratico è ufficialmente iniziata sabato, quando in città sono comparsi i primi manifesti. E mentre almeno per il centrosinistra si parla ancora di coalizioni, programmi e ipotesi di candidati (oltre che di ricostituzione del partito cittadino), la prima stoccata punta sul perchè delle elezioni comunali anticipate: la decadenza del sindaco Dario Galli, eletto nel 2017.
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“Roma ladrona chiama, Galli risponde”
Un affondo diretto alla pancia dello zoccolo duro della Lega. Quello nato con Bossi e la battaglia contro lo Stato romano. “Roma ladrona chiama, Galli risponde”, si legge. E in aggiunta, la poltrona col tricolore, voluta nel 2017 (al suono di “Liberiamo Tradate”) e abbandonata nel 2018 (con la storpiatura ironica “SalutiAmo Tradate”).
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Voto anticipato
Perchè si voterà l’anno prossimo a Tradate? Per chi si fosse perso le puntate precedenti, utile un riassunto. Nel giugno 2017 il centrodestra aveva vinto le elezioni comunali, permettendo a Dario Galli di riottenere, dopo 15 anni, la fascia tricolore. Già allora il centrosinistra ventilò l’ipotesi (che poco aiutò a strappare voti) che per Galli quella tradatese fosse solo una tappa intermedia prima di una candidatura a livello nazionale. Lui in quei mesi negò, ma a inizio 2018 accettò comunque la richiesta della Lega di candidarsi alla Camera. Terzo al plurinominale, entrò in Parlamento dopo la rinuncia di Claudia Maria Terzi, chiamata nella Giunta Regionale. Si aprì subito un acceso dibattito sulla possibilità per il tradatese di mantenere entrambi gli incarichi (aumentati a tre dopo la sua nomina a sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico). Dibattito chiusosi a settembre con il pronunciamento della Giunta per le Elezioni che ha imposto a Galli di scegliere se restare a Tradate o a Roma. La spuntò Roma, non prima però di un rimpasto in giunta per affidare all’assessore esterno Claudio Ceriani il ruolo di vicesindaco e il compito di traghettare la città al voto di maggio 2018.
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