Il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni a Saronno Augusto Airoldi chiede al Comune di valutare delle alternative alle urne nelle scuole il 20 e 21 settembre. Ma si può?
Elezioni a Saronno, dove si vota?
La scorsa settimana, sollecitati dalla preoccupazione di diversi genitori, abbiamo posto all’Amministrazione una domanda semplice: a che punto sono le attività necessarie per garantire a bambini e ragazzi di poter riprendere in sicurezza l’attività scolastica il prossimo 14 Settembre? Abbiamo ottenuto la consueta risposta: un assordante silenzio. Il prossimo 20 e 21 Settembre si svolgerà il primo turno delle elezioni comunali, assieme alla consultazione referendaria sulla riduzione del numero dei parlamentari. Poniamo allora una seconda domanda: dove voteranno i saronnesi?
Forse nei seggi allestiti nelle aule scolastiche come di consueto? Quindi le lezioni appena iniziate (forse) anche a Saronno, dopo molti mesi di sospensione, verranno subito interrotte? E lo saranno nuovamente pochi giorni dopo per un probabile secondo turno elettorale? Una situazione che molti comuni, attrezzatisi per tempo grazie anche a contributi regionali, hanno già dichiarato di poter evitare.
E a Saronno? Sono state fatte verifiche in possibili sedi alternative quali palestre, edifici pubblici come villa Gianetti o la stessa sede comunale, magari l’ex Seminario, solo per citarne alcune? Permettere al maggior numero possibile di studenti e studentesse di crescere con la consapevolezza che diritto di voto e diritto allo studio non sono in competizione è un obiettivo da non trascurare.
Rinnoviamo l’invito all’Amministrazione, perché ce n’è evidentemente bisogno, ad uscire dal palazzo nel quale si è blindata da mesi. La invitiamo, anche contro il nostro interesse politico, ma a beneficio della comunità cittadina, ad attivare subito quella modalità propositiva, ricettiva, inclusiva nei rapporti con famiglie ed istituzioni scolastiche che abbiamo richiamato nel precedente comunicato. Se ne gioveranno i saronnesi.
Il nodo scuole
Quello sollevato da Airoldi è un problema ampiamente discusso in Parlamento. Dopo mesi di stop forzato dal lockdown, in cui a far le spese delle restrizioni sono stati soprattutto gli studenti di qualsiasi età, non si può evitare una nuova chiusura a una settimana di distanza dalla prima campanella?
La risposta, al momento, sembra no. Incassato il rifiuto delle Poste ad utilizzare le loro sedi, il Viminale ha negato la possibilità di utilizzare altri edifici per l’allestimento delle urne. Un gruppo di parlamentari comunque sta continuando a insistere per aprire a un’alternativa per evitare un altro fermo delle attività scolastiche. Gli “spazi” sembrano essere però minimi, tanto che la Regione Calabria ha deciso, proprio per evitare una riapertura a intermittenza, di posticipare a fine mese il ritorno in aula.