Crisi a Cislago: il sindaco Cartabia si dimette
Dimissioni protocollate, l'Amministrazione Cartabia crolla a pochi mesi dal voto. Il sindaco: "Mancano le condizioni minime per proseguire il mandato"
Crisi a Cislago, il sindaco Gianluigi Cartabia ha rassegnato le proprie dimissioni.
Crisi a Cislago, dimissioni in Comune
Ultimo passo di una crisi iniziata ormai quasi un anno fa: il sindaco di Cislago Gianluigi Cartabia ha rassegnato questa mattina, venerdì 22 gennaio, le sue dimissioni. Domani mattina la conferenza stampa in cui oltre a presentare quelli che sono ormai gli ultimi lavori della sua Amministrazione, per la biblioteca, il primo cittadino chiarirò anche i motivi che lo hanno portato a rimettere l'incarico.
Si vota a giugno (forse)
Dimissioni che anticipano di qualche mese la fine del mandato amministrativo che sarebbe comunque arrivato a conclusione quest'anno, con le elezioni che, Covid permettendo, dovrebbero tenersi tra maggio e giugno.
Una lunga crisi
Non si tratta di un fulmine a ciel sereno. e che arrivano dopo un anno decisamente turbolento dal punto di vista politico iniziato a fine aprile con le dimissioni dell'assessore Progresso, Cultura, Istruzione, Rapporti con le Associazioni e Commercio Marzia Campanella. Le prime di molte: il gesto di Campanella nel giro di qualche mese venne seguito da quello della consigliera del Gruppo Misto Valentina Melis, del vicesindaco e assessore allo Sport Chiara Broli e a ottobre di quello forzista al Bilancio Fabio Paticella. Nel mezzo, ci furono anche quelle minacciate e poi ritirate dal consigliere Elisabetta Turconi. E con la bocciatura della variazione al Bilancio a fine novembre è stato chiaro che ormai l'Amministrazione non aveva più un solido appoggio.
Spaccatura in maggioranza
Il clima d'altronde in maggioranza si era fatto sempre più teso. Nell'ultimo consiglio comunale il consigliere di Fratelli d'Italia Cristiano Fagioli era arrivato a dare dei "falliti" agli amministratori della maggioranza che un tempo univa Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia(in appoggio esterno), e le numerose interrogazioni e mozioni del collega di partito Luciano Lista hanno acuito le tensioni.
Interrogazioni che, spiegava questa mattina su La Settimana di Saronno Lista, non hanno avuto alcun riscontro. E Cartabia aveva confermato che il dialogo con il gruppo era ormai impossibile: "Non è certo serio andare avanti così - commentava - Hanno dichiarato di voler sostenere la maggioranza, ma invece hanno un atteggiamento ostile come gli ultimi consigli e tutte le mozioni e interrogazioni che hanno protocollato dimostrano".
La lettera del sindaco
Nella sua lettera di dimissioni Cartabia spiega i perchè della sua scelta, presa "dopo attenta riflessione a seguito di quanto avvenuto negli ultimi mesi, e in particolare nei consigli comunali del 27 e 28 dicembre":
"Letteralmente sin dal primo giorno sono emerse problematiche interne alla maggioranza di coalizione - si legge - problematiche sempre legate a personalismi e desiderio di evidenziare il proprio operato a discapito di quello altrui, ma raramente, o meglio mai legate a differenti visioni politiche".
Insomma, "dolori" iniziati da subito, seppur non tanto forti da impedire di trovare una sintesi politica. "Oggi tale sintesi politica si è dimostrata impossibile da portare avanti" prosegue la lettera di dimissioni, che rimarca come nel periodo di crisi sanitaria, economica e sociale che il Paese vive oramai dallo scorso febbraio "la maggioranza dei consiglieri comunali, al di la di effimere dichiarazioni a mezzo stampa e vacui richiami all'interesse dei cittadini abbia anteposto le proprie ambizioni politiche e rivalse personali al senso di responsabilità".
"Ho preso atto della mancanza delle condizioni anche minime per proseguire l'attuale esperienza amministrativa, pur mancando pochi mesi alla scadenza del mandato".