Bike sharing Tradate, che fine ha fatto?
Interrogazione in consiglio comunale dal gruppo di Partecipare Sempre.
Dopo diversi anni ancora fermo ai box il servizio di bike sharing a Tradate, nonostante gli annunci delle Amministrazioni di centrodestra.
Bike sharing a Tradate, ruote ferme
Una lunga storia quella del bike sharing a Tradate, il servizio di noleggio biciclette che, finora, nessuna Amministrazione è riuscita a far partire. Serve un rapido riassunto: il servizio era stato inserito tra le proposte collegate al progetto per le piste ciclabili stilato dall’Amministrazione Candiani per ottenere i fondi del bando regionale in coda al proprio mandato. Fondi ottenuti e utilizzati dall’Amministrazione Cavalotti, che nel 2014 aveva anche fatto realizzare le sei piattaforme in diversi punti strategici della città e provveduto all’acquisto delle biciclette, tra cui alcune a pedalata assistita. Queste però non sono mai uscite dal magazzino comunale, nemmeno durante l’Amministrazione Galli e, a un anno di distanza dall’annuncio dell’attuale assessore ai Lavori Pubblici di una prossima attivazione, di loro ancora non si sa nulla.
Problema di costi
Già l’Amministrazione Cavalotti aveva più volte replicato che il motivo della mancata attivazione del servizio di bike sharing era dovuto agli ingenti costi per la manutenzione e la distribuzione delle biciclette chiesti dalla società che avrebbe gestito il servizio. Costi che, spiegava l’allora assessore Giuseppe Scrivo, si aggiravano fra i 20 e i 30 mila euro l’anno e che il Comune avrebbe voluto evitare affidando la gestione a un’associazione cittadina, ma non se ne è mai trovata una disponibile.
Un problema riconosciuto, quello dei costi, anche dal centrodestra tornato a guidare il Comune con Dario Galli che aveva inserito l’attivazione del bike sharing nel proprio programma, ma che ad ottobre 2018 l’allora consigliere (oggi assessore) Alessandro Morbi aveva fatto sapere di essere prossimo a risolvere. Altri mesi di silenzio e ad aprile 2019, sempre su interrogazione di Cavalotti e Ferrario, l’assessore Claudio Ceriani spiegava che oltre ai costi c’era un altro problema: il software di gestione delle biciclette era chiuso, cioè utilizzabile solamente dalla società.
“Un dettaglio non di poco conto – aveva ribattuto – che si sarebbe dovuto prendere in considerazione al momento del bando di gara ma purtroppo ignorato dal centrosinistra, che non ha pensato in quell’occasione alla gestione del servizio“. Un dettaglio però che non aveva impedito alla coalizione Lega-Forza Italia-Movimento Prealpino di riproporre l’attivazione del servizio in occasione delle elezioni (anticipate) di quest’anno.
L’interrogazione
Dal Comune, l’ultima notizia sul bike sharing è proprio quella data da Cerianiad aprile. Da allora è passato quasi un anno e nulla sembra muoversi. Ora, la questione tornerà sui tavoli del consiglio comunale domani sera, lunedì 25 novembre, grazie a un’interrogazione presentata da Partecipare Sempre, il gruppo di minoranza di Laura Cavalotti: “L’Amministrazione comunale intende attivare il servizio di bike sharing? – chiede – Perchè non è ancora stato attivato? Le biciclette sono ancora nella disponibilità del Comune, e se sì in che stato sono?”.
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