Dopo le critiche della giornalista Charlotte Matteini al bando per il custode dell’auditorium Aldo Moro di Saronno, l’Amministrazione ha voluto replicare spiegando quanto fatto e che sono già diverse le richieste arrivate.
Bando per il custode dell’auditorium: l’Amministrazione risponde alle polemiche
Questa la replica dell’Amministrazione civica saronnese ad un video su Youtube che solleva dubbi sui contenuti del bando recentemente proposto dal Comune, nel quale al custode dell’auditorium Moro di viale Santuario viene offerto in comodato gratuito un alloggio all’interno del complesso, in cambio di alcune mansioni da svolgere all’occorrenza ed a sua volta da assicurare in forma gratuita. Si va dall’apertura e chiusura di porte e cancelli, alla puntuale segnalazione al Comune di eventuali problematiche.
“Si può sempre fare meglio, ma in questo caso abbiamo fatto meglio di prima. In passato al custode si chiedeva un contributo sul canone di affitto per l’alloggio mentre col nuovo bando, tra l’altro realizzato in linea con tanti altri analoghi di Comuni italiani anche limitrofi a Saronno, l’utilizzo dell’alloggio diventa gratuito mantenendo inalterate quelle che sono le mansioni richieste da parte del Comune” la premessa da parte del Municipio. Dal Palazzo comunale viene sottolineato che “rispetto al contratto in vigore attualmente, il nuovo bando è stato ripensato ed a nostro giudizio migliorato, proprio con lo spirito di andare incontro maggiormente a chi svolgerà questo incarico. Al contempo non dimentichiamo che il “valore” degli spazi abitativi che vengono resi disponibili è comunque significativo. Il Comune ha pensato a questo bando, ovviamente nel rispetto delle norme legali, e cercando di coniugare anche due esigenze, servizio al cittadino e ad associazioni e gruppi che utilizzano l’Aldo Moro, ed anche quelle personali e famigliari di chi in futuro ricoprirà l’incarico di custode”.
Come ricordato dal Comune “che l’iniziativa sia stata colta nel senso giusto è la circostanza che siano già pervenute numerose adesioni al bando”. Una mezza dozzina le persone che in questi giorni si sono già fatte avanti.