Aumento bollette dell'acqua, il comitato: "Nè con Airoldi, nè con la Lega"
Il comitato acqua bene comune di Varese ha voluto ripercorrere le tappe che hanno portato all'aumento delle tariffe

Il comitato acqua bene comune di Varese in piazza a Saronno sabato 25 marzo per ribadire la propria contrarietà a quanto fatto dal sindaco Airoldi e anche dal gruppo della Lega cittadino.
Aumento bollette dell'acqua: il punto del comitato
Il comitato acqua bene comune di Varese ha voluto ripercorrere le tappe che hanno portato all'aumento delle tariffe e di come di questa scelta se ne debbano fare carico il sindaco Aitoldi ma anche il gruppo Lega:
"Immaginate di dover pagare una bolletta dell'acqua molto alta rispetto a un o due anni fa.
La prima cosa che vi viene in mente è fare reclamo nei confronti del Comune nella persona del Sindaco. Armati di democratica pazienza vi recate in Municipio e sottoponete la questione al Sindaco dal quale ricevete una risposta tipo "Mi spiace cara/o concittadina/o ma con la gestione del servizio idrico il tuo Comune non ha più voce in capitolo. Rivolgiti al gestore unico. Armati ... di pazienza vi recate al più vicino sportello del gestore e, dopo il reclamo, vi sentite rispondere. "Mi spiace, applico la tariffa deliberata dalla Provincia (quando va bene) o dalla Regione (quando va male)". Armati... (speriamo di no) vi recate all'Ente territoriale di riferimento e dopo aver reclamato vi sentite rispondere "Mi spiace, ma noi deliberiamo la tariffa da corrispondere al gestore avendo recepito il parere vincolante, anche del tuo Sindaco, sul metodo di calcolo della tariffa predisposto dall'Autorità nazionale ..." ..... Indecisi se recarvi a Roma o tornare dal vostro Sindaco, decidete convenientemente per questa seconda opzione e, fatta presente la cosa, vi sentite rispondere "Ma sì... tanto il mio voto contrario non avrebbe cambiato la votazione finale degli altri Sindaci" (!)
Le colpe e le possibili soluzioni
"Tutto questo, ahinoi, non è immaginazione, ma l'amara realtà che porta a quello che si è sentito rispondere un cittadino saronnese. Ma la questione non si può ridurre alla sola negligenza di uno o più Sindaci. Il difetto, infatti, sta nel manico: ricordate quel referendum per l’acqua bene comune che vincemmo nel 2011, dopo una Campagna condotta dal basso da parte di noi cittadine e cittadini? Ebbene, a parte pochissime lodevoli eccezioni come il Comune di Napoli, quasi nessun Ente locale in Italia l’ha applicata. Eppure, come dimostra l’esperienza partenopea, un’azienda speciale che prevede il controllo sugli atti dei lavoratori e dei cittadini permette di prendere decisioni più eque e consapevoli, arrivando ad ammortizzare gli effetti perversi delle decisioni messe in capo da uno scellerato legislatore all’Autorità nazionale ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Con la grottesca aggravante, per il nostro territorio, che a decidere di non volere applicare il referendum fu un’amministrazione provinciale a guida leghista (D. Galli). Quella stessa Lega cui appartiene il “cittadino” andato a protestare in Comune e che oggi – pensando forse che abbiamo la memoria corta - affigge manifesti contro il Sindaco Augusto Airoldi. In barba al fatto che in provincia di Varese non erano pochi i Sindaci favorevoli alla gestione del servizio idrico da parte dell’Azienda Speciale. Lo fu anche – va detto – il sindaco Porro, che si batté per questo, partecipando a tutte le infuocate votazioni nel palazzo della Provincia, nonostante la sua Giunta (assessore al bilancio Mario Santo in testa) gli remasse contro.
Anche per questo motivo è importante firmare le due leggi di iniziativa popolare "Riprendiamoci il Comune": per re-internalizzare i servizi pubblici locali, come quello idrico, riportandoli a una gestione diretta e "di prossimità" da parte del tuo comune, quindi ad una gestione più controllata e partecipata da parte nostra sulle scelte amministrative per il bene della collettività (bilancio sociale e ambientale partecipato) e sulle risorse economiche messe a disposizione dalla comunità attraverso la Cassa Depositi e Prestiti ripubblicizzata e decentralizzata. Ci vediamo sabato 25 marzo in piazza Libertà dalle 9,30.